Archivio / Teatro

Bull

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Bull

Commedia spietata e politicamente scorretta quella di Mike Bartlett, giovane scrittore – esperto in gabbie mentali – tra i più interessanti e lucidi del Regno Unito.
Bull delinea con angosciante lucidità le derive di un mondo lavorativo sempre più selettivo. A farne le spese sono i più deboli: non necessariamente i meno competenti, spesso i più umani, non abbastanza vaccinati contro la cattiveria e l’imperante cinismo.
Tre dipendenti sono in attesa del tagliatore di teste. Due di loro si lanciano, sadici e sprezzanti, al massacro del collega Thomas, anello debole, grassoccio e timido.
Gli spettatori, seduti ai quattro lati del ring, assistono con orrore all’incalzante pestaggio psicologico. La distruzione di Thomas si compie davanti agli occhi, ma il pubblico, dapprima contagiato dallo sdegno potrebbe assuefarsi alla cattiveria, all’arrivismo, alla violenza del linguaggio…
La pièce, ottimamente diretta da Fabio Cherstich, è ambientata in un ufficio impiegatizio ridotto ad arena di una lotta senza regole che provoca sensazioni forti nel pubblico.

A colpire la sensibilità degli spettatori, seduti ai quattro lati di un ring, è soprattutto la studiatissima partitura gestuale messa a punto dai bravi attori: l’insopportabile Isabel, l’orripilante Tony, lo sconfitto Thomas.

Renato Palazzi