Berti colpisce nel segno, regalandoci un’ora preziosa
che apre e dilata più di una questione
in questi tempi (mai finiti) di segregazione razziale.

M. Giovannelli, M. Marino, E. Piergiacomi, F. Saturnino - La Risorgenza dei Festival, Doppiozero

Cosa lega l’immagine di un militante Black Panther degli anni ’60, di un rapper di Harlem degli anni ’90 e di un pornoattore afroamericano del 2020?

Black Dick ripercorre la storia dell’uso del corpo del maschio nero da parte della società bianca americana, dalle colonie ai trionfi nello sport, dallo schiavismo ai linciaggi, dalla musica alla pornografia. Virando tra conferenza, confessione, stand up comedy, narrazione sarcastica e concerto, lo spettacolo decostruisce lo stereotipo di maschio nero per come il porno lo propone e con l’aiuto di grandi maestri come Bell Hooks, Cornel West e James Baldwin, si inoltra in una riflessione sul concetto di appropriazione culturale, sul senso di un impegno condiviso tra bianchi e neri, sulla necessità di una lotta comune per l’uguaglianza.

Il tono “naturale”, normale, da conversazione, si sgretola sotto le domande, sotto le destrutturazioni e gli slittamenti, aprendo strade all’immedesimazione in pezzi più teatrali e cantati. Ed è proprio in questi pezzi che sta il segreto che fa di questa conferenza sul fantasma sessuale del nero un vero grande spettacolo capolavoro.
M. Marino - Doppiozero

Alessandro Berti è attore, regista e drammaturgo. Dopo la scuola del Teatro di Genova fonda L’Impasto Comunità Teatrale (1996-2004) per cui scrive e dirige tutti gli spettacoli, tra cui ricordiamo Skankrer (1996, prodotto dal Teatro di Leo), Terra di burro (1997, Santarcangelo Festival), Trionfo anonimo (2000, CRT Milano), L’agenda di Seattle (2001, Oriente Occidente / Teatro Comunale Ferrara) Il quartiere (2002, Fondazione Orestiadi Gibellina). Dal 2003 al 2007 dirige a Udine la Scuola popolare di teatro e il progetto Arte/società/follia, in collaborazione con il CSS, il Centro Balducci di Zugliano e il DSM locale. Dal 2006 inizia una sperimentazione sul monologo come veicolo privilegiato di comunicazione col pubblico. Frutti di questa stagione sono Confine (2006, Santarcangelo Festival), L’abbandono (2009, CSS Udine), Combattimento spirituale davanti a una cucina Ikea, (2011, vincitore del premio I Teatri Del Sacro), Meister eckhart (2013), Un cristiano (2014). Con Leila della tempesta (2016), dialogo sulla relazione tra sharìa islamica e costituzione italiana, il lavoro di Berti approfondisce l’aspetto sociale, politico, storico, come conferma anche il nuovo progetto, la trilogia Bugie bianche, il cui primo capitolo, Black Dick (2018) tratta la storia dell’immagine del maschio nero in occidente e il secondo capitolo, Negri senza memoria (2020) il rapporto tra italoamericani e afromericani.