di e con Sara Bosi
cura al movimento e alle coreografie Carlotta Bruni
supervisione artistica Pierfrancesco Favino
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
in collaborazione con Scuola di formazione del mestiere dell’attore – L’Oltrarno
La prima, una bambina-ragazza innamorata dell’amore che si trova di fronte all’emozione di ricevere in dono il suo primo anello. La seconda, una giovane anziana che realizza l’immobilità del suo essere quando, forse, è troppo tardi. La terza deve fare i conti con le ansie e le disillusioni scottanti di un amore finito per la volontà di chissà chi. La quarta è arrabbiata, triste, stanca.
Le domande che le quattro anime protagoniste del testo pongono quasi inconsapevolmente, sono universali, parlano infatti a donne e a uomini, e con loro si interrogano sulla crescita di sé nei rapporti con l’altro e con la società.
La storia vera dell’autrice Daria Pascal Attolini, qui anche regista e interprete, che ritrova un rapporto con il padre malato e costruisce un dialogo in cui è finalmente possibile dirsi cose che non erano mai state dette. Una dark comedy per esorcizzare la morte con una risata.
Da La nuova scena, la compagnia I Pesci presenta “I Caini”, una famiglia schiva, tacciata di infamia e avvolta da un alone di mistero. La loro bestialità e ritualità viene messa in discussione dall’arrivo di un artista intento nella ricerca della verità. Una reazione violenta condurrà ad un epilogo tragico e beffardo.
In un mondo in cui si alzano muri e barriere, in cui si stigmatizza il diverso, in cui si definisce ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, in scena uno spettacolo che vuole mettere in luce la complessità delle azioni umane, provando a non giudicarle. Una confessione, l’autoanalisi a tratti cinica, ironica e lucida di un’Alcesti alla ricerca di risposte e verità. Un vortice di domande che tormenta l’animo di chi deve compiere una scelta estrema.
Linda Caridi, giovane e poliedrica attrice di teatro e cinema, in un monologo fuori dagli schemi, sulla tragicomica relazione tra una Donna e un Bambolo gonfiabile, che è un’allucinazione salvifica alla quale la protagonista si aggrappa per fuggire al suo passato, a una violenza subita, alla conseguente anoressia, a sé stessa.