uno spettacolo di e con Ferzan Ozpetek
manifesto Mimmo Palladino
produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
FERZANEIDE è un viaggio sentimentale attraverso il racconto dei miei ricordi, delle suggestioni e delle figure umane che hanno ispirato molti dei miei film. Vorrei parlare alle persone che hanno incontrato il mio cinema, ai molti che hanno letto le pagine dei miei romanzi […]. Sul palco ci sono io, io solo, ad incontrare il pubblico con il racconto della mia carriera artistica e del mio sentimento per la vita, la mia e quella degli altri. […]
Coraggio. Forse in questa parola è racchiuso il senso di quello che provo a dire sera dopo sera. Il coraggio di inseguire i propri sogni, di sfidare i pregiudizi. Il coraggio, o quantomeno il tentativo, di scovare momenti di felicità dentro a un mondo turbolento come quello attuale. E in questo il teatro può venirci incontro. – Ferzan Ozpetek
Un racconto privato, una confessione divertente, a tratti volutamente impudica, della storia relativa alla nascita, diremmo, al vero e proprio concepimento dei suoi numerosi film.
Emilia Costantini – Corriere della Sera
Il teatro italiano rinasce con Ferzan Ozpetek. È impossibile non restare affascinati dai suoi racconti, ambientati tra la sua città natale Istanbul e la città che lo ha visto diventare uomo, Roma.
Leila Cimarelli – Newscinema.it
Si ride con naturalezza di avventure e sventure. Sul palco Ferzan trasforma se stesso in un personaggio collettivo: il pubblico resta pubblico ma si fa anche protagonista.
Raffaella Bonsignori – Quarta Parete
Andrée Ruth Shammah sceglie di riallestire il testo di Joseph Roth, che quindici anni fa vide protagonista Piero Mazzarella. Sarà il maestro Carlo Cecchi, con un tono ironico e distaccato, a disvelare la parabola del protagonista Andreas.
Una commedia dal meccanismo perfetto, primo straordinario testo in tre atti di Eduardo, scritto a soli 22 anni. Con Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, diretti da Armando Pugliese.
A trent’anni dalla prima edizione con Adriana Asti e nel centenario della nascita di Giovanni Testori, Andrée Ruth Shammah riporta in scena La Maria Brasca. Nei panni di questa eccezionale figura femminile – che grida al mondo la potenza della passione, l’amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione o compromesso – Marina Rocco.
“Non manterremo le promesse, ma noi ve lo diciamo prima”. Questo il motto del movimento politico di Gene Gnocchi. In scena, la sua convention tutta da ridere e riflettere. Un monologo dai contorni politici e facilmente intuibili fin dal titolo: Il Nulla.