In occasione della presentazione del libro
Gli anni d’oro della canzone francese 1940-1970 (ed. Gremese)
l’autore Giangilberto Monti dialoga con il coautore Vito Vita e il giornalista Paolo Pasi
esecuzioni musicali di Giangilberto Monti, Vito Vita e del pianista Fabrizio Bernasconi
Dal secondo dopoguerra in poi la cultura francese e quella italiana si influenzarono a vicenda, creando una forte sinergia di confine che ne arricchì la moda, la letteratura, la poesia e il cinema. Anche nel panorama musicale la tradizione del belcanto si incrociò con l’arte scenica francofona, dalla poesia degli chansonniers alle invenzioni musicali dei suoi interpreti, che spesso prefigurarono le mode e crearono forme interpretative del tutto nuove.
Georges Brassens guidò il cantautorato di Fabrizio De Andrè, Jacques Brel e Yves Montand ispirarono la teatralità di Giorgio Gaber, Serge Gainsbourg aprì la strada alle sperimentazioni musicali degli anni a venire, Claude François esportò il music-hall e firmò melodie senza tempo, Johnny Hallyday importò il rock’n roll in Europa, più di quanto fecero i suoi epigoni londinesi, Bob Dylan s’invaghì perdutamente di Françoise Hardy e Marlon Brando fece lo stesso con Juliette Gréco.
A partire dal suo nuovo libro, il fisico e filosofo Silvano Tagliagambe affronta le implicazioni filosofiche dello sconfinamento tra realtà fisica e realtà virtuale in un dialogo con Armando Massarenti.
Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista tra i piú noti in Italia, prende in esame il rapporto della vita umana con il proprio passato attraverso un ciclo di tre lezioni, la prima dedicata alla figura del maestro, la seconda al tema della perdita e infine la terza all’esperienza della nostalgia.
Il fisico Marco Germinario in una lezione coinvolgente su alcuni dei concetti più complessi della scienza moderna, un viaggio attraverso i principi fondamentali che governano l’universo.