Cartellone 2023 - 2024 / Teatro

Il cacciatore di nazisti

L'avventurosa vita di Simon Wiesenthal

Cartellone 2023 - 2024 / Teatro

Il cacciatore di nazisti

L'avventurosa vita di Simon Wiesenthal

In occasione della giornata della memoria, Remo Girone in scena nei panni di Simon Wiesenthal. Ebreo, sopravvissuto all'Olocausto, il Giusto ha dedicato 58 anni della sua vita a inseguire i criminali di guerra e a consegnarne oltre 1000 al giudizio del mondo.

Non voglio che le persone pensino che è stato possibile che i nazisti abbiano ucciso milioni di persone e poi l’abbiano fatta franca. Ma io voglio giustizia, non vendetta.
– Simon Wiesenthal

Siamo nel 2003 al Centro di documentazione ebraica da lui fondato a Vienna, in quello che il regista Giorgio Gallione immagina come ultimo giorno di lavoro di Wiesenthal.

L’ex prigioniero si rivolge al pubblico, ripercorrendo gli episodi emblematici dei suoi ultimi 58 anni, trascorsi a inseguire coloro che pianificarono la morte di più di 11 milioni di persone, tra cui 6 milioni di ebrei.

Un avvincente thriller di spionaggio e nel contempo un documento storico rivissuto con trasporto, umana partecipazione, sdegno e umorismo ebraico. Un testo affilato, rapido e potente che si interroga sulla feroce banalità del male. Tra ellissi e episodi emblematici, sul palco la radiografia di uno dei periodi più bui del nostro recente passato.

“Non dimenticate mai, mi fido di voi!” il monito che Wiesenthal scopre in un messaggio realmente trovato tra gli effetti personali di una giovane vittima e che rivolgerà al pubblico a fine spettacolo.

È uno straordinario Remo Girone a far rivivere sul palco, in tutta la sua umanità, Simon Wiesenthal.

– RaiNews


Altissimo esempio di teatro civile che si fa testimonianza, ricordo, sofferenza e sdegno morale. […] L’esigenza di non dimenticare, la preoccupazione di trovare e mantenere vive le prove, l’ossessione di scovare i carnefici. Tutto questo infatti è stato Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti. 

– Famiglia Cristiana


Uno spettacolo che esprime un allarme civile, un monito contro la disattenzione politica che può favorire corsi pericolosi della nostra storia.


Una prova d’attore che alterna un coinvolgimento emotivo importante a una lucida testimonianza.

NOTE BIOGRAFICHE
Nel 1941 Simon Wiesenthal, ingengere ebreo austriaco di origini polacche, venne catturato con la sua famiglia e avviati verso i campi di concentramento. La moglie riuscì a nascondere la sua identità ebraica grazie a documenti falsi, che le vennero forniti dalla resistenza polacca in cambio degli schemi degli scambi ferroviari disegnati dal marito. Simon non fu così fortunato e fu internato in vari campi di concentramento, dove sfuggì all’esecuzione in diverse occasioni.
Con la Liberazione e la fine della Seconda Guerra Mondiale, dedicò l’intera vita a documentare i crimini relativi all’Olocausto, consegnando circa 1.100 criminali nazisti, tra cui Adolf Eichmann, l’uomo che pianificò e mise in atto l’eliminazione sistematica di milioni di ebrei. Quello ad Eichmann fu uno dei processi più importanti del secolo scorso. Iniziato nell’aprile del 1961 a Gerusalemme, terminò otto mesi dopo con la condanna a morte per impiccagione dell’imputato per “crimini contro l’umanità”.
Wiesenthal fondò e fu a capo del Jewish Documentation Center di Vienne, dove intraprese le sue ricerche. Fu autore di testi memorabili, The Murderers Among Us, Sunflower e Sails of Hope.

23 - 28 Gennaio 2024

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