di e con Vittorio Franceschi
e con Chiara Degani
regia, scene, costumi Matteo Soltanto
musica, sound design Guido Sodo
light design Luca Bronzo
assistente alla regia Francesco Lanfranchi
produzione Fondazione Teatro Due, CTB Centro Teatrale Bresciano
spettacolo vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022 come Migliore Novità
Sotto il tendone di un piccolo circo, una giovane giornalista, interpretata dalla talentuosa Chiara Degani, intervista l’ultimo grande domatore di leoni che, a causa di una nuova legge che bandisce i numeri con gli animali, è costretto ad abbandonare il mestiere che gli ha dato da vivere.
Nel corso dell’intervista i due si confrontano e si scontrano sulla loro natura, in un dialogo che capovolge i ruoli portando via via l’intervistatrice a essere intervistata e viceversa.
Lo spettacolo getta uno sguardo sulle cose che passano, su vite normali e straordinarie, incrinate da qualche dolore segreto.
Ho scritto questo testo perché volevo partire da un luogo che liberasse la fantasia. Non so come si domini un leone, non so nulla della vita di un circo, ma mi ha affascinato la figura del domatore di leoni per raccontare la nostra vita, i nostri rapporti. Nella storia nasce anche un’amicizia tra la giornalista e il domatore e l’intervista si trasforma in una reciproca indagine sulla vita e sulla vita del teatro. Volevo raccontare di quel momento magico che accade in prova, un lampo misterioso, quella scintilla che ti fa capire di aver centrato il cuore dell’arte teatrale.
Vittorio Franceschi
Andrée Ruth Shammah sceglie di riallestire il testo di Joseph Roth, che quindici anni fa vide protagonista Piero Mazzarella. Sarà il maestro Carlo Cecchi, con un tono ironico e distaccato, a disvelare la parabola del protagonista Andreas.
Una commedia dal meccanismo perfetto, primo straordinario testo in tre atti di Eduardo, scritto a soli 22 anni. Con Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, diretti da Armando Pugliese.
A trent’anni dalla prima edizione con Adriana Asti e nel centenario della nascita di Giovanni Testori, Andrée Ruth Shammah riporta in scena La Maria Brasca. Nei panni di questa eccezionale figura femminile – che grida al mondo la potenza della passione, l’amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione o compromesso – Marina Rocco.
“Non manterremo le promesse, ma noi ve lo diciamo prima”. Questo il motto del movimento politico di Gene Gnocchi. In scena, la sua convention tutta da ridere e riflettere. Un monologo dai contorni politici e facilmente intuibili fin dal titolo: Il Nulla.