In occasione della presentazione del libro
La formula dell’orizzonte (ed. AnimaMundi)
di Roberta Castoldi
l’autrice dialoga con Antonetta Carrabs e Maurizio Cucchi
letture di Roberta Castoldi e Claudia Donadoni
La formula dell’orizzonte è legato a un tempo e un luogo – l’estate, un’isola del Mediterraneo – e a una condizione dell’anima a cui si accede per un forte innamoramento che produce perdita, svista e dimenticanza. L’intuizione dell’orizzonte, come punto di arrivo e luogo irraggiungibile, consolazione dello sguardo e esercizio di assenza, ci impone di confrontarci con un limite invalicabile.
Nasce così un dialogo tra quel muro e l’io osservante, tra presenza e assenza, tra ciò che è immanente e ciò che trascende.
Roberta Castoldi (1971) è poetessa e musicista. Si occupa di progetti in ambito culturale e scolastico. La scomparsa è il suo primo libro di versi, pubblicato nel 1999 con una prefazione di Franco Loi. Nel 2007 è uscito Il bianco e la conversazione (ed. Marietti). Sue poesie sono apparse nelle antologie I poeti di vent’anni a cura di Mario Santagostini e Maurizio Cucchi (ed. La Stampa, 2000), Melodie della terra. Novecento e natura, a cura di Plinio Perilli (ed. Crocetti, 1998) e nelle riviste Poesia, Intersezioni (ed. Il Mulino) e PantaEditoria a cura di Elisabetta Sgarbi e Laura Lepri. Ha curato per Einaudi Il libro di Morgan (2015) e tradotto saggi di filosofi francesi contemporanei come Baldine Saint-Girons e Jean-Jacques Wunenburger. Collabora con la rivista online Alberoni Magazine e con il mensile LEI Style, per cui cura la rubrica Corpo di Bacco: l’arte dell’incantamento. Come violoncellista ha lavorato con molti artisti italiani e stranieri tra cui Afterhours, Bluvertigo, David Byrne, John Parish, Cesare Basile, Soledonna, Cristina Donà.
A partire dal suo nuovo libro, il fisico e filosofo Silvano Tagliagambe affronta le implicazioni filosofiche dello sconfinamento tra realtà fisica e realtà virtuale in un dialogo con Armando Massarenti.
Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista tra i piú noti in Italia, prende in esame il rapporto della vita umana con il proprio passato attraverso un ciclo di tre lezioni, la prima dedicata alla figura del maestro, la seconda al tema della perdita e infine la terza all’esperienza della nostalgia.
Il fisico Marco Germinario in una lezione coinvolgente su alcuni dei concetti più complessi della scienza moderna, un viaggio attraverso i principi fondamentali che governano l’universo.