da Franz Kafka
uno spettacolo di Alessandro Gassmann
con Giorgio Pasotti
adattamento Emanuele Maria Basso
musiche Pivio e Aldo De Scalzi
scene Alessandro Gassmann
costumi Mariano Tufano
light designer Marco Palmieri
videografie Marco Schiavoni
aiuto regia Gaia Benassi
sound designer Massimiliano Tettoni
trucco Serena De Pascali
musicisti
Aldo De Scalzi: synth, chitarra acustica
Pivio: synth, percussioni
Luca Cresta: piano, fisarmonica
Claudio Pacini: synth, percussioni cromatiche
Edmondo Romano: clarinetto
Daniele Guerci: violino, viola
Arianna Menesini: violoncello
Dado Sezzi: percussioni
produzione TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo / Stefano Francioni Produzioni
In scena, due racconti di questo gigante del teatro e della letteratura, che descrivono due umanità “disumanizzate”. Nel primo, Una relazione accademica, una scimmia divenuta uomo, descrive in maniera divertita e distaccata questa sua “metamorfosi”, il suo adeguamento al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa e guadagnare una parvenza di libertà.
In La Tana, un uomo metà roditore e metà architetto, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo costruendosi faticosamente un’abitazione perfetta, cunicoli, corridoi e tunnel che portano a vicoli ciechi: una ricerca ossessiva della sicurezza e protezione da nemici invisibili che genera solo ansia e terrore.
Dopo il tutto esaurito della scorsa stagione, torna al Parenti Silvio Orlando, in stato di grazia, superlativo nello spettacolo da lui stesso diretto. Con leggerezza e ironia, ci conduce dentro le pagine del capolavoro di Romain Gary, dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro.
Nell’anno del suo Cinquantesimo e a quattrocento anni dalla nascita di Molière, il Parenti dà inizio a una trilogia dedicata al drammaturgo francese partendo proprio da quel Malato immaginario che agli inizi degli anni ’80 irruppe nel teatro italiano nel coraggioso allestimento di Andrée Ruth Shammah, con uno straordinario Franco Parenti nel ruolo di Argan. Ad interpretare il malato, torna con intelligenza e ironia, Gioele Dix, già protagonista della pièce nell’allestimento 2016 che registrò allora un mese di sold out.
La bravissima Milena Vukotic, una vera signora del teatro, dà vita all’anziana Daisy in una storia delicata e divertente, capace di raccontare con umorismo un tema complesso come quello del razzismo nell’America del dopoguerra.
Dopo il successo della scorsa stagione, torna al teatro Parenti uno degli atti unici più conosciuti di un gigante della drammaturgia come Eugène Labiche. Uno spettacolo leggero e divertente, una riflessione sull’insensatezza e l’assurdità della vita. Regia Andrée Ruth Shammah, con Massimo Dapporto e Antonello Fassari.