di Umberto Simonetta e Maurizio Micheli
regia di Luca Sandri
con Maurizio Micheli
Produzione Teatro Franco Parenti
Spettacolo cult, con più di mille repliche al suo attivo: è infatti dal 1978 che mantiene immutate la sua forza comica e satirica. Un esempio di teatro-cabaret ineguagliato, tanto nella misura (due atti di cinquanta e quaranta minuti l’uno), quanto nella composizione. Infatti lo spettacolo gioca su diversi piani mascherando, dietro un’apparente facilità, una riflessione profonda sull’arte dell’attore. La storia narra, col pretesto di un provino che un attore di cabaret deve sostenere davanti a Giorgio Strehler e che gli aprirà le porte del grande teatro, uno spaccato del teatro italiano a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Assistiamo così alla scoperta del “teatro alternativo” e all’impegno politico di ispirazione brechtiana, al racconto de “la prise de l’Odéon” ai tempi del ’68 e alle imitazioni nostrane dei grandi innovatori di quell’epoca: il Living, Grotowski, il Terzo Teatro, rese ancora più comiche dallo stridore, forse solo apparente, con la condizione reale del giovane attore narrante.