La rinascita dei Bagni Misteriosi

Le origini anni ’30

Il quartiere Vasari-Battisti (compreso fra le vie Pier Lombardo, Vasari, Botta), di cui facevano parte l’attuale sede del Teatro Franco Parenti e il confinante Centro Balneare Caimi, era già stato concepito negli anni ‘30 come spazio polifunzionale con sale per la scherma, la boxe, le organizzazioni littorie di quartiere, studio medico, biblioteca, perfino una stamperia, al quale si sono aggiunte nel 1937 le piscine, disegnate da uno dei principali progettisti di quegli anni, l’Ing. Lorenzo Secchi.

Insieme al Lido, alla Ponzio e alla Cozzi costituisce un importante patrimonio delle piscine milanesi degli anni ’30 con una linea di massima semplicità che privilegia l’equilibrio fra pieni e vuoti alla decorazione.

Dall’abbandono alla rinascita

Il Centro Balneare Caimi, di proprietà del Comune, collegato e comunicante con il Teatro, viene chiuso nel 2007 dichiarato dalla ASL Città di Milano non idoneo alla balneazione e bisognoso di numerosi interventi sia dal punto di vista igienico-sanitario che strutturale. Il Comune non ha però le risorse necessarie per realizzare i lavori di riqualificazione.
Nel 2011 firma un protocollo d’intesa con la Fondazione al quale segue il 15 gennaio 2013 la stipula, firmata da Assessorato alla Cultura e Assessorato a Sport e Benessere, dell’estensione della Convenzione già esistente riguardante gli spazi del Teatro agli spazi esterni che sono: il Centro Balneare Caimi, il campo da tennis, il giardino fra le piscine e il tennis, gli spazi coperti della Palazzina con la ciminiera. La durata della convenzione viene ristabilita fino al 2029.

La Fondazione Pier Lombardo si impegna a realizzare le opere di riqualificazione e a riaprire e gestire gli spazi esterni integrandoli nelle funzioni con quelli del Teatro. La ristrutturazione dei 9.600 mq. esterni completerà  il recupero dell’intero complesso di 14.000 mq di cui fa parte il Teatro e riporterà all’originaria unità un patrimonio pubblico architettonico, storico e sociale, nato nel 1933 e smembrato durante la guerra e il dopoguerra.

La riqualificazione ha preservato le piscine intatte in quanto bene monumentale vincolato e ha comportato un intervento importante di consolidamento strutturale, rivestimento e adeguamento alle attuali norme igieniche. Caratteristica negativa di queste vasche era l’acqua gelida che non incoraggiava né il nuoto né la balneazione.
L’acqua è ora cristallina, inodore e insapore grazie all’impiego di raggi UV nel rispetto della pelle, della salute e dell’ambiente. Sotto i carpini una seduta continua in legno permette di riposarsi all’ombra. Il bar ristoro offre cibi e bevande freschi e naturali ed è aperto anche per l’aperitivo.

La Piscina Grande di 50×25 m e profonda da 1,25 m a 1,70 m, ha una pedana mobile in legno di 180 mq utilizzabile di giorno come solarium e di sera come palcoscenico. Le corsie per il nuoto sono lunghe 25 metri, con possibilità di svolgere attività in tutto il resto della piscina. La Piscina Piccola misura 25×25 m, profonda da 60 cm a 90 cm trasformabile in inverno in pista di pattinaggio su ghiaccio.

 

E poi la Palazzina, i porticati, il giardino, l’area tennis e una nuova sala.

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