In scena il percorso evolutivo di una donna in un mondo rurale fatto di terra, fatica e sottomissione, un viaggio alla ricerca della sua personalità e delle parole per definire ciò che sente. «Il mio personaggio non ha nome, io sono solo “la Giovane Donna” — dice Eva Riccobono — a indicare quanto poco valesse il genere femminile in quella società. Accanto alla protagonista il mondo maschile, o meglio il simbolo di due epoche dalle sensibilità opposte: da una parte il marito William (Maurizio Donadoni) ovvero chi decide ciò che lei deve essere, un uomo che usa il sopruso perché è l’unico linguaggio che conosce.