Dal 2004 al 2007, durante gli anni di chiusura della sede storica, il teatro dimostra una grande vitalità in tutta la città contribuendo in particolare alla riqualificazione delle zone periferiche e dimenticate. Risale alla fine del 2004 l’apertura della sede temporanea in via Cadolini, angolo via Tertulliano, dove per tre stagioni si succedono interpreti come Luciana Savignano, Adriana Asti, Giorgio Albertazzi, Gianrico Tedeschi, Licia Maglietta, Franco Branciaroli, Maurizio Micheli, Piera Degli Esposti, Scimone e Sframeli, Maria Paiato, Paolo Graziosi, Claire Dowie.
Ma l’attenzione alle zone periferiche non si ferma lì. Nel 2005 nasce Il teatro sotto casa che da esperimento si trasforma in un successo straordinario dimostrando quanta voglia hanno i milanesi di vivere il teatro di qualità anche fuori dal centro. Realizzate in stretta collaborazione con i Consigli di Zona e le parrocchie, le tournée nelle nove zone di Milano vengono riproposte con il tutto esaurito per tre edizioni con interpreti come Luciana Savignano, Gianrico Tedeschi, Maurizio Micheli.
Sempre nel 2005, con il Comune di Milano e CityLife, il Teatro Franco Parenti presenta il Tendone CityLife portando in zona Bonola oltre cinquanta giornate di teatro, musica, danza, cinema, filosofia, incontri, corsi.
Questa ricerca è accompagnata da un’identica tensione verso una nuova teatralità. Il bisogno di chiarire a se stessi e al pubblico il percorso in atto si manifesta nel comporre i progetti sotto un titolo unificante e significativo, incrociando teatro, riflessione, incontri. L’emozione della complessità (’06) comprende spettacoli di grande impatto emotivo in cui Andrée Ruth Shammah mette in scena storie umane estreme ed esemplari di autori contemporanei per capire il nostro presente: Quale droga fa per me? di Kay Hensel con Anna Galiena, al Piccolo Teatro, Le cose sottili nell’aria di Massimo Sgorbani, con Ivana Monti e Mario Sala, Sto diventando un uomo di Claire Dowie con Sara Bertelà e Dove ci porta questo treno blu e veloce, sempre di Sgorbani con Sabrina Colle.
Completano il progetto altri spettacoli fra i quali la messa in scena di Claire Dowie di Sto diventando un uomo e una conversazione di Giorgio Albertazzi su temi kafkiani. Nella sede temporanea di via Cadolini e in altri luoghi come i locali giovanili, trovano spazio proiezioni, incontri, approfondimenti sui nuovi fermenti della contemporaneità rivolti a un ampio spettro di pubblico, dalle casalinghe agli studenti.