Il quale prende le mosse da una novella di Luigi Pirandello, «Ciaula scopre la Luna», dove un fanciullo minatore (non sono poi così remoti i tempi dello sfruttamento minorile) torna a riveder le stelle dopo lunga permanenza ctonia. Ora che i teatri riaprono, soprattutto negli spazi all’aperto, che ricordano la forma classica delle scene, «La scoperta della Luna» (titolo del reading) è uno dei modi per lasciarsi alle spalle il periodo delle quarantene, di orizzonti limitati e cieli visti dalle finestre. «Prima della pandemia», ha detto Lo Cascio, «la Luna ci sembrava un’owietà, come molte altre cose. Ora, in una sera di luglio, potremo rivederla con occhi nuovi. Attraverso gli stupori e gli abbandoni di scrittori come Giacomo Leopardi e, tra i siciliani, oltre a Pirandello, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino».