Binge watching, streaming, dirette Facebook, d’accordo, ma la radio è un’altra cosa. Come il teatro. Sarà per questo che s’intendono bene.E che, spinti dall’emergenza ma non solo, si diano la mano ipotizzando lia isons tutt’altro che dangereuses. In via Pier Lombardo, per esempio, fervono i preparativi per lanciare Radio Parenti, una vera e propria stazione che aspiraa durare oltre la contingenza delle sale chiuse. «Prima di tutto va capito con che cosa si compensa quello che ci viene tolto. Non una sostituzione, ma un allargamento di prospettiva — ragiona Andrée Ruth Shammah —. La radioè molto più vicina al teatro di quanto lo sia il video. Ci stiamo occupando anche di quello, ma la radio mi affascina perché viaggia con la voce, è la parola che evoca, che accende la fantasia, che invita all’ascolto». Prove generali in dicembre, partenza ufficiale con il nuovo anno e la consulenza di BVMedia, palinsesto articolato tra radiodrammi, interviste, rubriche, gioielli di repertorio, speciali dal dietro le quinte.