di Massimo Carlotto
con Annina Pedrini
e con Annalisa Urti
regia e spazio scenico Fabio Cherstich
luci Gigi Saccomandi – costumi Sara Grittini
produzione Teatro Franco Parenti
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Da Massimo Carlotto, una storia fulminante che non concede scampo.
È il racconto in prima persona di una madre che ha appena ucciso la figlia e che, come in un delirio, rievoca la propria storia e quella della sua famiglia, mentre snocciola un rosario di cifre, di prezzi, di marche di prodotti, di promozioni, di trasmissioni TV: tutto il suo universo “culturale” in cui la miseria spirituale è parallela a quella economica. Una vita perduta, una vita come tante. Una denuncia che potrebbe sembrare anacronistica a quelli che abbracciano l’ipocrisia di un’Italia ormai definitivamente votata al benessere. Ma qualcuno ancora vive così, e il giallo sta tutto nel decidere se queste persone siano veramente colpevoli dei crimini che compiono.
La regia di Fabio Chersich, rifiutando un facile realismo, ci permette, attraverso un “cortocircuito emotivo” di penetrare nell’animo svuotato di una donna immiserita dalla vita.
Magda Poli – Il Corriere della Sera
INCONTRO
Giovedì 19 gennaio | h18.45
Incontro con l’autore Massimo Carlotto
1.Maria Giulia Minetti, La Stampa, 24 aprile 2013
2.Claudia Cannella, Hystrio, luglio-settembre
3. Sara Chiappori, la Repubblica Milano, 19 aprile 2013
4.Magda Poli, Corriere della sera, 29 aprile 2013
5.Maria Grazia Gregori, www.myword.it, 22 aprile 2013
6.Tiziana Montrasio, Il sole 24ore, 24aprile2013
7.Vittorino Andreoli, Corriere della Sera Milano, 15 aprile 2013
8. Diego Vincenti, Il giorno, 26 aprile 2013 – 26-04
9.Domenico Rigotti, Avvenire, 26 aprile 2013
10.Sara Chiappori, la Repubblica Milano, 17aprile 2013