scritto e diretto da Cesare Capitani
ispirato al romanzo di Dominique Fernandez La Course à l’abîme – Edizioni Grasset
con Cesare Capitani e Laetitia Favart
produzione Prisma
Dopo esser stato presentato per anni a Parigi e in tutta la Francia, Io, Caravaggio arriva a Milano in una nuova versione.
Caravaggio rivive davanti agli occhi dello spettatore: l’infanzia nel piccolo borgo lombardo, l’approccio alla pittura, i primi problemi con la giustizia, la fuga a Roma nella speranza di fare fortuna.
Nella Città Eterna il giovane Michelangelo Merisi, grazie a pochi quadri carichi di una forza e di un erotismo mai visti, sconvolge la pittura e raggiunge la gloria. I potenti se lo contendono, i cardinali lo proteggono e rapidamente diventa il pittore ufficiale della Chiesa.
Ma Caravaggio è un uomo dal carattere violento e solitario: rifiuta ogni compromesso, ogni vantaggio che il suo talento e i suoi contatti potrebbero garantirgli. Il suo modo di vivere è una costante provocazione, un affronto continuo alla morale e i processi a suo carico si moltiplicano: passa lunghi periodi in prigione, assapora il gusto amaro del declino e della miseria, si macchia di omicidio e viene condannato a morte.
La sua vita terminerà, in modo tragico e misterioso, su una desolata spiaggia al nord di Roma.