di Joseph Roth
regia Andrée Ruth Shammah
con Piero Mazzarella
e con Linda Gennari e Giovanni Lucini
spazio scenico disegnato da Gianmaurizio Fercioni
con le suggestioni visive di Stalker
costumi Francesca Faini
produzione Teatro Franco Parenti
Da un capolavoro di Joseph Roth, lo spettacolo che Andrée Ruth Shammah ha pensato per Piero Mazzarella, in un’interpretazione memorabile, è di quelli che lasciano il segno, costruito su contrasti espressivi di struggente poesia fra diversi personaggi, umani fallimenti e confronto con l’assoluto, immagini e suoni che evocano e inventano tutta una vita, altre epoche, mille e forse nessuna città.
La magica parabola di un clochard spinto fuori dal suo torpore da un misterioso benefattore è la storia di un’esistenza perduta dietro a tutte le occasioni che la vita sembra offrire, ma protesa fino alla morte verso l’adempimento di un dovere morale. Portentosi colpi di fortuna, imprevedibili incontri, inaspettati guadagni, stupefacenti rinvenimenti che si dissolvono nell’alcool sono raccontati da Mazzarella, contemporaneamente protagonista e narratore, con roca, profonda e fragile umanità.