Giangiacomo Schiavi e Giorgio Terruzzi
presentano il nuovo numero di
Città. Milano senza tempo
saluti di Andrée Ruth Shammah
In questo numero: un viaggio straordinario nella Milano che non si ferma mai, 24 ore di immagini nei luoghi conosciuti e meno noti della citta. La biografia sentimentale di Giorgio Armani con le foto di famiglia e un’intervista sui luoghi dell’anima. I ritratti storici della Milano amata dal grande fotografo Gianni Berengo Gardin. Le eredità visionarie di Caterina Caselli, Massimo Moratti, Marina Nissim, Francesco Micheli e Franca Caffa. I giovani che saranno famosi, Valentina Pellegrini, Paolo De Nadai, Simone Rossi, Alessandra Quarto, Massimo Montini. Un appello per San Siro, di Diego Abatantuono.
Un occhio su Milano. Uno sguardo sulla città e sull’umanità trasparente di chi la vive. Ventiquatt’ore sezionate una per una dagli scatti di Maurizio Gjivovich. Un viaggio dal buio alla luce per vedere da vicino chi fa andare “un formidabile motore urbano senza che nessuno se ne accorga”, scrive Giorgio Terruzzi. Luoghi, persone, storie e memorie che si intrecciano in una Milano che sembra avere la testa altrove, schiacciata dalle disuguaglianze e dal complesso dei migliori. Il cuore c’è ancora, per fortuna, ma i campi di forza appaiono dispersi, frantumati in mille solitudini. Servono collanti generazionali, dialoghi, sogni, visioni, un contrappunto etico all’espansionismo immobiliare, progetti per unire e ritrovarsi.
Città mette insieme tutto questo con la passione di chi Milano la ama ed è allergico alla negatività, ma non accetta l’idea della doppia cittadinanza: nessuno deve restare indietro. Per questo abbiamo costruito un atlante immaginario, da sfogliare con l’aiuto di alcuni personaggi che a Milano hanno dato molto e da Milano hanno avuto moltissimo: ognuno con un’esperienza, un’idea, un desiderio di futuro.
Ringraziamo tutti, due in modo speciale. Gianni Berengo Gardin, che ha regalato a Città le sue emozioni per immagini, la poesia di un mondo in cui ci si riconosce in bianco e nero. E Giorgio Armani, che si racconta in una lunga intervista attraverso l’anima dei luoghi, quelli che hanno ispirato il genio creativo e quelli che gli hanno permesso di esercitarlo al meglio. In entrambi si ritrova Milano e quell’Abc della vita che ha resistito nel tempo: libertà di pensare, artigianato sapiente, integrità artistica.Per finire, parliamo di noi. Questo non è un semplice ritorno, è l’annuncio di un appuntamento fisso: due edizioni all’anno come in origine. Città diventa associazione no profit, un club in cui si può entrare da amici, soci, sostenitori, collezionisti. L’obbiettivo è sempre lo stesso: raccontare Milano con la macchina fotografica e il taccuino del cronista. Nel tempo degli influencer e di Chat gpt, noi restiamo fedeli alla vecchia regola del giornalismo: se non vai a vedere non capisci la tua città.
– Giangiacomo Schiavi