A sei mesi già «recitava» in una pubblicità del Carosello, a soli undici anni otteneva una nomination al Nastro d argento come miglior attrice esordiente in un film di Marco Risi («Colpo di fulmine», 1985, con Jerry Calà), oggi interpreta uno dei personaggi femminili della fiction più amati e odiati dal pubblico, la cinica e misteriosa contessa Adelaide in «Il Paradiso delle Signore» (Rai1). Nessun attore si sente mai un predestinato, un po per scaramanzia e un po perché sa quanto sacrificio ci voglia per riuscire nella professione. Nessun inizio in erba garantisce una vita da palcoscenico, e Vanessa Gravina – attesa in scena al Teatro Franco Parenti da questa sera al 14 maggio con «Tartufo» di Molière adattato nell Italia degli anni 60 e diretto da Roberto Valerio – come ogni attrice di gavetta lo sa. Ecco perché dice «di godersi ogni rappresentazione di questo capolavoro, che cominciammo a portare in scena poco prima dello scoppio della mia». Un classico dei classici: cosa l ha attirata del «Tartufo»? «Diverse cose. Il primo, ha a che fare con l affinità straordinaria che ho con Roberto Valerio e con Giuseppe Cederna, che interpreta il Tartufo. Ormai ci consideriamo una squadra, avendo portato in scena anche Zio Vanja di Cechov». Il suo personaggio è quello di Elmira, una donna forte che deve dissimulare questa qualità.