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Il male dei ricci

Fabrizio Gifuni in scena con Pasolini

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Il male dei ricci

Fabrizio Gifuni in scena con Pasolini

Fabrizio Gifuni ritorna alle pagine di Pasolini con una nuova drammaturgia originale.

La rilettura di Ragazzi di vita – romanzo d’esordio dello scrittore – arricchita con altri scritti pasoliniani (poesie, lettere, editoriali, interviste), dà vita a un racconto personale, inedito, sorprendente e necessario.

L’attore si fa carico di portarci dentro le giornate di questi giovani ragazzi, ci restituisce la loro generosità e i loro egoismi, il comico, il tragico, il grottesco, la violenza di questo sciame umano che dai palazzoni delle periferie si muove verso il centro. Ma il corpo/voce di Gifuni ci costringe allo stesso tempo a misurarci con un fantasma poetico: una voce inquieta che continua a reclamare un ascolto. Ancora oggi in direzione ostinata e contraria.

"Ogni fonema è saetta di fuoco puntata diritta al cuore di ogni spettatore".

"Si vive, dalla parte della platea, una vibrazione che ti scende giù, giù, fino al centro della terra dell'anima".

Questa voce ha un corpo, un’anatomia, una carne, insieme, profondamente testoriani; contiene tutta la forza dinamica dell’emergenza etica.

– milanoteatri.it


Quelli che Gifuni torna periodicamente a portare in scena sono qualcosa che sfugge a qualsiasi catalogazione. Sono oggetti teatrali non identificati.

– Sara Chiappori


Gifuni flette il corpo, pervaso come corda di violino dalle note vibranti di quegli scritti. L’attore si agita, sedendo, alzandosi, scoordinandosi in maniera febbrile. Scuote la platea, violando la quarta parete.
L’attacco è alla civiltà materialistica, matrigna di una devastante omologazione. […] Un teatro epico, emotivamente spiazzante eppure dotato di una forte lucidità nel prefigurare le derive dell’Italia dei nostri anni: dal consumismo alla crisi politica e sociale, da Tangentopoli al partito degli influencer. […] Un rituale esilarante e pensoso, doloroso e liberatorio.

– Vincenzo Sardelli, klpteatro.it


Pasolini è un fantasma del passato, un corpo sul quale si continua ad inciampare, non essendogli stata data giusta sepoltura.

– eorateatro.com