direzione artistica Francesco Paracchini
Tre ore di musica in cui emergerà in maniera chiara e precisa la forte componente innovativa di Lucio Battisti ‘musicista’. Dai primi grandi successi popolari di fine anni Sessanta diventati evergreen si passerà ai primi anni Settanta, da I giardini di marzo, Il mio canto libero, fino ad Anima Latina, capolavoro assoluto troppo spesso dimenticato nei live.
Spazio quindi al periodo “internazionale”, quando Lucio s’innamora della scena americana di San Francisco e Los Angeles, del funky e della dance che da lì a poco sarebbe esplosa e che lui metabolizza e trasforma in qualcosa di personale. Non mancherà poi l’ultimo periodo, il “post Mogol”, con un prezioso e affascinante spazio dedicato ai brani dei cosiddetti dischi bianchi.
Tre le band che si alterneranno sul palco, per un totale di oltre 20 musicisti, tra cui Walter Calloni, Marco Sabiu, Patrizia Cirulli, docenti e allievi del CPM Music Institute, Folco Orselli, Laura B, Roberto Pambianchi… La direzione artistica è di Francesco Paracchini, direttore de L’Isola che non c’era.