da Fëdor Dostoevskij
libero adattamento Davide Carnevali
regia Claudio Autelli
con Ciro Masella e Francesco Villano
in video Sofija Zobina e Lia Fedetto
scene Maddalena Oriani
disegno luci Omar Scala
musiche originali e sound design Gianluca Agostini
costumi Margherita Platé
film-making Alberto Sansone
responsabile tecnico Emanuele Cavalcanti
assistente alla regia Valeria Fornoni
organizzazione Daniele Filosi e Dalila Sena
ufficio stampa Cristina Pileggi
produzione Teatro Franco Parenti / LAB121 / TrentoSpettacoli
con il sostegno di
NEXT laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo, edizione 2022/2023 | Regione Lombardia
Fondazione Caritro | Provincia Autonoma di Trento
Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento
Francesco Villano Premio UBU 2023 come Miglior Attore
Nel corso della vita capita di rendersi conto che l’immagine che ci siamo scelti, o, meglio, che desideriamo per noi stessi, ci guardi dall’alto e ci costringa, come imputati, alla sbarra di un processo che decidiamo di autoinfliggerci.
Quanto c’è di obiettivo in questo giudizio? Quanto è frutto del contesto in cui siamo immersi?
La storia interrogherà l’uomo sul peso dei sensi di colpa – che grava sull’anima – per quelle scelte sbagliate, negative o positive, reali o immaginate della vita.
Una messinscena vivace, cupa e profonda, con stratificazioni di significati grazie alla regia di Claudio Autelli, che ha sapientemente mixato cinema e teatro, all’acuta riscrittura di Davide Carnevali del testo di Dostoevskij. Sul palco due attori esperti e affidabili, Ciro Masella e Francesco Villano, che, oltre alla recitazione, hanno apportato nel sottotesto anche pillole sparse delle proprie autobiografie, rendendo la pièce ambigua, tra realtà e (auto)fiction.
– Tommaso Chimenti, Hystrio