Cartellone / Teatro

Magnificat

Archivio / Teatro

Magnificat

"Io sono un’oca": inizia così lo spettacolo con Lucilla Giagnoni che intreccia riflessione, poesia, gioco e ironia.

In realtà a emergere, è l’antico significato simbolico dell’animale, tramite tra gli umani e il mondo superiore e per questo anticamente molto venerato. Uccello solare, associato alla vita, alla creazione e alla rinascita, rappresenta la fertilità femminile, la maternità, il desiderio di prendere il volo: Eros, dio dell’amore, si muoveva in sella a un’oca volante; nell’antica Roma furono le oche del Campidoglio, sacre alla dea Giunone, a segnalare ai Romani l’imminente attacco dei Galli.

Ed è proprio l’oca ad accompagnare tutto lo spettacolo, anzi il “Gioco dell’oca” a dettare il racconto. Un gioco esoterico in cui ogni casella rappresenta la vita con slanci in avanti e battute d’arresto. Di casella in casella, a partire dalla figura della Sapienza nel Libro dei Proverbi, incontriamo fanciulle “giulive” capaci di cambiare le Parole e il Mondo, magnificare la Vita, far grande ciò che è umile, combattendo per un futuro dove Potere non sarà Dominio ma Governo, Responsabilità e Cura.

Come in un gioco imprevedibile ci si stupisce, si sorride, si è accolti da grazia e dolcezza per poi rimanere agghiacciati di fronte alla furia. Infine il Magnificat e la sintesi, limpida e femminile che coincide con la nascita e la salvezza del tutto. Semplicemente meravigliosa, Lucilla Giagnoni.

– Radiogold.it