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Io, Ludwig van Beethoven

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Io, Ludwig van Beethoven

Uno straordinario Corrado d’Elia, rende omaggio al genio di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, Ludwig van Beethoven.

In scena la storia del suo talento immenso e della sua umanità, ma anche la sua sordità, i rapporti con il padre e con il suo tempo, gli amori, profondi e contrastati, le sue durezze e soprattutto la sua musica immortale.

Trasportato da una «passione antica» che trasuda in ogni battuta e in ogni suo gesto, d’Elia ci racconta la genesi della Nona Sinfonia, quei quattro movimenti tanto conosciuti e amati da aver cambiato la storia della musica.

Perché Beethoven aspettò dieci anni per comporla avendone la musica già in testa? Cosa cambiò nel mondo che lo circondava e dentro di lui e, soprattutto, come si preparò alla serata della prima rappresentazione a Vienna il 7 Maggio del 1824?

Chiudiamo gli occhi e ascoltiamo come mai abbiamo fatto prima.

Un’emozione straordinaria [...] Parole, voce, gesti riempiono la scena, ti invadono, ti conquistano, ti commuovono. E piangi e ridi.

– Velia Iacovino, Memorimese.it

La magistrale bravura di d’Elia riesce a far rivivere il duro cammino del genio tedesco e ipnotizzare gli spettatori con la sua torrenziale liricità, creando un fiume di emozioni che riescono a far battere il cuore e commuovere dal profondo.

– Marco Lelli, Teatritaliano.altervista.org


D’Elia, nella sue vesti di autore, regista e attore, si rivela un aedo contemporaneo in ottima forma e riscuote entusiasmo da parte del pubblico.

– Laura Timpanaro, Klpteatro.it


Uno spettacolo egregio, un piccolo capolavoro, dove l’equilibrio tra parola, musica, luci non si interrompe mai.

– Maria Pia Monteduro, Vespertilla


Uno straordinario Corrado d’Elia, con una presenza scenica imponente, rende omaggio al genio di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi.

– Sebastiano Di Mauro, 2duerighe.com

Ludwig van Beethoven e la sinfonia che lo ha reso eterno.

Un viaggio attraverso la sua musica immortale, ma anche la complessità e la profondità del suo carattere e del suo genio. Quando sembra ormai tardi, il suo talento assoluto genera una vampata violenta e orgogliosa che lo porta a scompaginare i consolidati canoni musicali dell’epoca e lo ispira alla composizione che più di tutti lo eleverà, riportandolo al centro della scena musicale: la Nona Sinfonia, una frattura con il proprio passato e con quello della musica tutta.