Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

Orestea • 14 - 26 Gennaio 2025

Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

Orestea • 14 - 26 Gennaio 2025

L'intera Orestea in poco più di due ore: un viaggio alle radici del teatro, insieme a un gruppo di giovani attori che si interrogano sulla sua potenza e il suo senso.

Un lavoro corale “a corpo libero”, senza altri riferimenti che lo spazio, la parola, il gesto e il canto. Una metafora straordinaria, sotto forma di tragedia, della nascita della democrazia e della giustizia, nonché la celebrazione del pensiero dell’uomo agli albori della sua storia sociale.

I giovani attori affrontano questa pietra miliare del Teatro occidentale, che attira e intimidisce, diretti da Maurizio Schmidt e guidati dalla bellissima traduzione di Emanuele Severino, scritta per lo spettacolo di Franco Parenti del 1985.

Si tratta di un’eredità che arriva dal 458 a.C. e parla a noi: di una società turbata dalla guerra, dell’attesa di un evento che riporti la felicità, della liberazione dagli errori delle generazioni precedenti, del bisogno di una politica etica, della democrazia, del tramonto degli dèi e della loro sostituzione con l’intelligenza dell’uomo; ma soprattutto della ricerca di un rimedio, dentro e fuori di noi, alla crisi che attraversiamo.

Oreste è il più antico specchio esistente dei dilemmi dell’umanità; è “l’uomo moderno”, un antieroe che avrà infinite variazioni future e che da grande si chiamerà Amleto.

Ci piacerebbe far sentire più vicina a noi la tragedia antica, evitando le barriere architettoniche e linguistiche che ci separano da quello che è stato il teatro più politico di tutti i tempi. Perché in fondo il teatro delle origini è una piazza piena di gente in cui passano degli eroi che vengono da quella gente interrogati. Vorremmo essere quella piazza. Interrogare il mito antico come ha fatto Emanuele Severino, aiuta a tenere viva la riflessione sul senso del teatro. E soprattutto aiuta a scoprire il piacere di farlo in tanti.

– Maurizio Schmidt

14 - 26 Gennaio 2025

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