Passioni represse, inferni familiari, fallimenti del cuore, desideri traditi, rimorsi e rimpianti. È il grande teatro di Tennessee Williams, tutt altro che superato, al contrario quasi riscoperto all ombra di inquietudini tutte contemporanee. Certo, non è più il tempo degli splendori targati Luchino Visconti, il primo a traghettarlo in Italia, con la complicità dei vari Stoppa, Morelli, Mastroianni, alla fine degli anni Quaranta, quasi in contemporanea con i debutti di oltreoceano che alimentavano l’ immaginario dell’epoca finendo poi anche a Hollywood. Il tempo passa, estetiche e sensibilità cambiano, ma Tennessee resta e piace alle giovani generazioni teatrali, sedotte dai suoi personaggi feriti dalla vita.