Idea e regia Antonio Catalano
con Cinzia Morandi
scene e costumi Giulia Marchiaro e Pietro Marchiaro
musiche e luci Matteo Catalano
produzione Teatro Pan
Uno spettacolo poetico per avvicinare all’osservazione dell’infinitamente piccolo e scoprire, come diceva Gianni Rodari, che “le cose di ogni giorno nascondono segreti per chi li sa guardare e ascoltare”.
Lo spunto è dato dai bambini stessi, che spesso disegnano uccelli che sembrano pesci e viceversa, idea che condurrà in una sorta di mondo al contrario, dove le stelle stanno in terra, mentre in alto vagano peperoni, cipolle e foglie autunnali. Ciò che sta in alto starà in basso e viceversa: agiremo nel mondo di mezzo, tra cielo e terra costruendo piccoli universi sentimentali.
Il personaggio si ritroverà in un sogno dove il suo sguardo sarà meravigliato, pieno di stupore e curiosità.
Catalano ha sempre animato d’immaginazione le cose semplici del quotidiano, quelle che vediamo, quelle che mangiamo, quelle che sentiamo. Dal cielo alla terra i frutti cadono e seminano e disegnano. Così in modo elementare e spontaneo, sul pavimento, come detto, senza bisogno di troppe indicazioni, afferrando subito il concetto, anche i bambini hanno contribuito a creare una immagine, con i frutti colorati, circondati da semini bianchi. Il grande diventa piccolo e il piccolo diventa grande… Cinzia Morandi, senza parole, è brava, stralunata nel modo giusto per conquistare il riso, l’incanto, la partecipazione dei piccoli e degli adulti che hanno ritrovato queste capacità.
– Manuela Camponovo, osservatore.ch