Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

AnMARCORD • 17 Aprile 2025

Cartellone 2024 - 2025 / Teatro

AnMARCORD • 17 Aprile 2025

AnMARCORD è un omaggio alla memoria e all’immaginazione. Un viaggio emotivo fatto di echi lontani, sorrisi e sospiri, che mantiene sempre vivo il dubbio: ciò che vediamo è accaduto davvero o è solo frutto della fantasia di un bambino destinato a diventare un poeta del cinema?

– Marco Iacomelli, Massimiliano Perticari

Raccontare qualcosa di nuovo su Federico Fellini è una sfida. È stato uno dei maestri indiscussi del nostro patrimonio culturale, e su di lui si è detto e scritto moltissimo. Con Amarcord, capolavoro del 1973, Fellini offre al pubblico uno spaccato intimo della sua infanzia a Rimini, ma è solo un’apparenza. Il regista, con la sua consueta maestria, ha intrecciato realtà e finzione, memoria e immaginazione, costruendo un racconto che sfugge a ogni tentativo di classificazione. Nei suoi ricordi, disseminati tra interviste, film, autobiografie e racconti orali, la linea tra ciò che è stato vissuto e ciò che è stato sognato si fa sottilissima.

AnMARCORD – che in dialetto riminese significa “non mi ricordo” – nasce proprio da questa zona grigia della memoria. Il titolo, in gioco e contrapposizione con Amarcord, rivendica fin da subito l’impossibilità (o forse il rifiuto) di distinguere con certezza tra autobiografia e costruzione artistica. Lo spettacolo esplora episodi reali e documentati dell’infanzia del maestro, indagando le radici del suo immaginario. Inoltrarsi nella memoria di Fellini significa anche, inevitabilmente, cadere nel suo incantesimo: ogni aneddoto, ogni immagine può trasformarsi, sfumare, cambiare forma.

Evocando il suono, la materia e la poesia di un’infanzia che è stata forse vissuta o forse solo immaginata, AnMARCORD, senza conclusioni definitive prova a rispondere alla domanda: “Come ha fatto un ragazzo nato nel 1920 nella bucolica provincia italiana, cresciuto negli anni del regime fascista in una famiglia di estrazione quasi popolare, a diventare uno degli artisti più visionari e riconosciuti del Novecento?”

Rodolfo Ciulla, drammaturgia
Nasce a Palermo in una famiglia di musicisti. Si laurea al DAMS all’UniPa, in Discipline dello Spettacolo. Si forma artisticamente all’accademia SDM – Scuola del Musical di Milano e si diploma in Drammaturgia Teatrale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Nel 2017 fonda la compagnia Fartagnan Teatro, di cui è autore e direttore artistico, firmando la Trilogia Distopica, un trittico di commedie sci-fi composto dagli spettacoli Aplod, Human Farm e Mammut. Mammut, vincitore del bando Cariplo Giving Back e del bando Theatrical Mass2024, è attualmente in tournée nazionale. Nel corso degli anni ha lavorato come copywriter e content strategist, curando le campagne video-social per il Teatro Nazionale di Milano. Attualmente è art director dell’influencer internazionale Mercuri88. Come autore, il suo obiettivo è rilanciare la drammaturgia musicale originale italiana, con uno sguardo visionario, pop e profondamente legato al presente.

Marco Iacomelli, regia
Laureato in Scienze della Musica e dello Spettacolo e in Scienze e Tecnologie della Comunicazione Musicale all’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il Master in Regia d’Opera all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Ha studiato composizione e canto al Conservatorio Guido Cantelli di Novara. Ha lavorato per EMI Music Italia e Universal Music Italia ed è stato consulente per la BMG Ricordi nel progetto di digitalizzazione dell’Archivio Storico Ricordi. Ha debuttato alla regia nel 2010 con Lo Zoo di Vetro di Tennessee Williams (Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi). L’anno seguente ha diretto una riduzione dell’opera contemporanea Mr. Emmet takes a Walk di Peter Maxwell Davies e David Pountney (Teatr Wielki Opera Narodowa di Varsavia). Tra il 2012 e il 2014 ha firmato, insieme a Saverio Marconi, varie regie di spettacoli del repertorio teatrale musicale nazionale e internazionale. Nel 2015 ha diretto la versione italiana di Next to Normal, spettacolo di Tom Kitt e Brian Yorkey vincitore del Premio Pulitzer e di tre Tony Awards, e nel 2017 quella di Green Day’s American Idiot di Billie Joe Armstrong e Michael Mayer. Nel 2019 ha curato l’edizione italiana dei manuali Recitare il Musical e Dirigere il Musical e, per la Fondazione Teatro Coccia, ha firmato la regia dell’opera contemporanea Ami e Tami. Nel 2022 ha diretto la versione italiana del musical di Jonathan Larson Tick, Tick… BOOM!. Nel 2024 e nel 2025 ha diretto e adattato in versione teatrale il podcast di successo Indagini del Post di e con Stefano Nazzi e lo spettacolo Da Marco a Marco di Marco Cappato e Alberto “Bebo” Guidetti. Si è occupato della regia del brano Grazie, ma no grazie di Willie Peyote al 75° Festival di Sanremo. È il direttore della Scuola del Teatro Musicale, istituzione AFAM riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Massimiliano Perticari, regia
Studia recitazione e successivamente regia alla Scuola del Teatro Musicale. Dopo il diploma, prende parte a spettacoli di teatro musicale, tra cui Next to Normal e Green Day’s American Idiot, e a produzioni di prosa come Macbeth e Misura per Misura. Nel 2019 affianca Marco Iacomelli come regista associato dell’opera contemporanea Ami e Tami, prodotta dalla Fondazione Teatro Coccia. Nello stesso anno cura il video design per la trasposizione teatrale de L’Attimo Fuggente. Sempre con il regista Iacomelli, firma nel 2022 la regia di Tick, Tick… BOOM!, nel 2024 e 2025 la regia di Indagini Live, di e con Stefano Nazzi, e di Da Marco a Marco, di e con Marco Cappato e Alberto “Bebo” Guidetti.

17 Aprile 2025

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