Presentazione del libro di poesie
L’archeolatra e i tifosi del futuro (ed. La nave di Teseo) di Cody Franchetti
L’autore dialoga con Anna Maria Lorusso e Paolo Lagazzi
Luce natia,
tu trilli tra tutti il tratto tragico.
E lampeggi
la nostra solitudine.
Una raccolta di poesie in versi liberi che si concentrano su sensazioni, immagini visive, percezioni olfattive o sotto forma di ricordi, visioni, nostalgia.
Invocazione è una supplica al terrestre; Divinità ignota dispiega una Conoscenza inafferrabile che ci ghermisce a suo piacimento; in L’archeolatra – poesia che dà il titolo al ciclo – si staglia il contrasto tra l’attrazione per l’antico e “i tifosi del futuro” che popolano il mondo di oggi, rivolti sempre e solo in avanti.
Un’occasione per sprigionare la forza immaginifica delle parole.
Alcuni componimenti restituiscono sentimenti quasi fisici, talmente sono potenti. Diversi passaggi, soprattutto nelle scelte lessicali, per quanto arditi, assolvono al compito del poeta: estrarre la parola perfetta, anche quando sembra sepolta nel tempo o dispersa nel nulla della sua esistenza.
La poesia, dopotutto, dovrebbe distinguersi dalla prosa per la capacità di creare più livelli di significato, di prestare immagini e sensazioni per costruire nuovi piani di senso.