Il teatro ce lo racconta da una vita: si può aspettare all’infinito Godot, che sia la morte, Dio o anche, ebbene sì, un numero. Proprio un numero aspetta Pasquale, cittadino qualunque finito in un ufficio di Equitalia in condizioni psicologiche quasi isteriche: ha dimenticato tutto, perché sia lì e quale sia il numero che lo dovrà convocare. Attorno a lui altri uomini qualunque, fantasmi silenziosi. Nessuno può aiutare Pasquale,in una situazione che ha del Kafka prima ancora che del Beckett.