Il teatro non è mai «senza se e senza ma» ma vive anzi nelle sue contraddizioni e memorie, nella direzione che certi autori disegnano sulle locandine lungo una storia fatta di recita dopo recita, passerella dopo passerella, perché è solo la memoria del passato che indica la segnaletica del futuro. La regista Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del Teatro Franco Parenti che 50 anni fa ha rivoluzionato la viabilità culturale di via Pier Lombardo — entrando nel cinema Continental e proponendo nell’insegna luminosa il nuovo linguaggio di Testori — sta vivendo una stagione di successo in cui sono evidenti cicli e ricicli storici.