di Giovanni Testori
adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
scene Gianmaurizio Fercioni
con Adriana Asti, Emilio Bonucci, Franco Oppini, Carlina Torta
costumi Daniela Verdenelli
musiche Fiorenzo Carpi
Lo spettacolo ha debuttato il 26 Ottobre 1992 in sede. Segue una tournée fino al Gennaio 1993. Viene poi ripreso nella stagione successiva, 1993-94 in sede dal 16 al 28 Novembre 1993 (Giorgio Ferrara sostituisce Emilio Bonucci) e in tournée (Giovanni Battezzato sostituisce Franco Oppini).
L’8 Novembre del 1993 Adriana Asti per questa interpretazione viene insignita del prestigioso Premio Duse.
Viene poi ripreso nella stagione 1999-00 (con Giuseppe Scordio nel ruolo del Camisasca, dopo Emilio Bonucci e poi Giorgio Ferrara).
In occasione dell Cinquantesima stagione, la 2022-23, Andrée Shammah riallestisce lo spettacolo con protagonista Marina Rocco.
La Maria Brasca per inaugurare la ventesima stagione dedicata a Milano. Per ritrovare, vent’anni dopo, un Testori in apertura, ma anche e soprattutto perché affascinata dalla volontà di Maria di non cedere, “di difendere tutto ciò che rappresenta la sua vita”.
Maria ha la carica che Testori mette in tutti i suoi personaggi femminili, quel coraggio di affrontare la vita senza paura, ma ha una freschezza tutta sua e una volontà e capacità di essere felice, unica… La felicità, questo stato d’animo così prezioso e assente nel teatro di Testori e “così raro nella drammaturgia di tutti i tempi. Ma la determinazione di mettere in scena la Brasca mi è venuta quando è scattata l’immagine del luogo dove farne coagulare i sentimenti.
Non riesco a pensare a un testo senza un involucro che lo contenga. Qui i prati, (che oggi non ci sono quasi più) diventano un luogo abbandonato, un vecchio teatro, un cinema (quanti teatri sono diventati cinema?) e dietro allo schermo, dentro allo schermo, al centro del muro di fondo, una cucina, centro della casa, il tavolo al centro della cucina. […] Lo spettacolo e la sua capacità di commuovere, interessare e coinvolgere un pubblico oggi, dipenderà da una serie di impalpabili ingredienti che non hanno più niente a che vedere con le buone intenzioni o le giuste impostazioni. Sarà il risultato dell’umile lavoro di artigiano che ognuno di noi, per la sua parte, avrà saputo fare.
– Andrée Ruth Shammah
Ogni sera è un successo strepitoso per lo spettacolo dimenticato dopo il debutto nel ’60 al Piccolo Teatro, ora riscoperto da Andrée Ruth Shammah. Il pubblico si diverte e si commuove: la storia di questa “eroina” tutta sentimento e coralità della Milano operaia conquista ancora. E con la recitazione genuina e aggressiva della Asti diventa irresistibile.
– Alessandro Cannavò, Corriere della Sera
Abbandonata la linea naturalistica e così quella d’una fredda astrazione, la regia di Andrée Shammah punta con intelligenza su un aspetto più giocoso, libero […] E fine è l’intuizione di rappresentare la materia come una sorta di “amarcord”.
– Domenico Rigotti, Avvenire
La regia di Andrée Ruth Shammah, alla quale si deve anche l’adattamento del testo, non inopportunamente sveltito e decurtato di un personaggio inutile, fotografa con una infinita serie di lampi poetici, l’inferno e il paradiso testoriano della Brasca, colorito dal gusto di una calata lombarda che non sfiora mai la parodia.
– Carlo Maria Pensa, Famiglia Cristiana