1972 - 2022 Cinquant’anni del Parenti
1972 - 2022 Cinquant’anni del Parenti
1972 - 2022 Cinquant’anni del Parenti
di Harold Pinter
traduzione Elio Nissim, Laura Del Bono, Alessandra Serra
regia Andrée Ruth Shammah
con Anna Galiena e Luca De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni
abiti Gianfranco Ferré
produzione Teatro Franco Parenti/ Elledieffe
L’amante – Com’è nato
Luca De Filippo aveva voglia di verificare un tipo di teatro meno “teatrale” di quello per cui è conosciuto, dove il non detto è parte fondamentale del dialogo. La proposta de L’amante di Pinter lo intrigava.
“Andrée, mi aiuti tu?” (Ci eravamo appena ri-trovati per Io, l’erede di Eduardo, ritrovati nella stima e nell’amicizia).
“Con gioia!”
“Ci vuole una donna particolare, un’attrice che crei la giusta chimica erotico-teatrale con me”.
Penso ad Anna Galiena. “Va bene. Quando si comincia?”
Avevo diretto Anna Galiena al Teatro Franco parenti ne La vita è un canyon e si è dimostrata entusiasta del testo di Pinter, di Luca, di riprendere il lavoro con me. Eravamo da tempo in attesa di un nuovo progetto insieme. Si parte anche grazie ad un incentivo della produzione da parte del Festival di Benevento.
Metodo di lavoro
Una settimana passata a tavolino al controllo meticoloso della traduzione, della partitura musicale (alcune battute creano una musicalità che va assolutamente rispettata in questa fase del lavoro). Piccolissimi aggiustamenti: il British Museum diventa “al museo, la City è “in ufficio”, la signora Owen diventa la signora Lopez (nome più internazionale). Questo primo impatto serve per creare l’incontro tra i due attori di provenienza così diversa (Anna è in questa fase molto cinematografica, Luca molto teatrale) e tra loro e Pinter.
Segue un periodo molto intrigante e interessante di lettura del sottotesto che si è rivelato molto più proficuo con ipotesi di ciò che accade ai personaggi nel tempo in cui non sono in scena e nei tempi tra un quadro e l’altro. Un periodo che ci porterà successivamente a far vivere non ciò che viene detto ma ciò appunto che passa nelle pause, negli sguardi, nell’emozione controllata o non controllata. Si parla, ci si racconta il testo e si improvvisa a porte chiuse sul rapporto di forza uomo-donna, donna-uomo, attrazione-rispetto, paura-verità, ecc … Capiamo subito tutti e tre che i tabù della coppia borghese sono la parte più evidente dalla quale era indispensabile partire ma che a noi interessava andare oltre. […]
Conclusione
Nessuna pretesa di dire la parola finale sulle intenzioni segrete di Pinter. Questo è il risultato “appassionato” che con pazienza, conquistata “maturità”, gioia e tremore, siamo riusciti a costruire.
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Andrée Ruth Shammah
con Anna Galiena e Roberto Trifirò
scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Francesca Faini
luci Domenico Ferrari
produzione Teatro Franco Parenti