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Al mercato

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Al mercato

Che lo scambio avvenga in generosa giustizia perché non renda gli uni avidi e gli altri affamati.

K. Gibran

Il Teatro Franco Parenti, a partire da una ricerca commissionata da Expo 2015 per la giornata mondiale dell’alimentazione, presenta uno spettacolo teatrale e didattico itinerante sull’alimentazione e sui temi a essa correlati.

Allestito come un mercato di quartiere e organizzato come un percorso a tappe/momenti di conoscenza, Al mercato è un’iniziativa di didattica sperimentale in cui gli attori della compagnia stabile del Teatro Franco Parenti coinvolgono il giovane pubblico su temi quali la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, la ricerca e la tecnologia per migliorare le caratteristiche nutritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione, il favorire nuovi stili di vita, la conoscenza delle “tradizioni alimentari” come elementi culturali ed etnici, la lotta a fame, sete e malnutrizione.

Come spettacolo, Al mercato è una favola in cui i diversi personaggi – popolani, filosofi, poeti – si susseguono offrendo insieme alla merce, il valore che in essa è contenuto; come lezione, intende portare gli studenti-spettatori a ragionare sulla necessità di un progetto condiviso per un uso etico dell’ambiente e delle sue risorse.

Di banchetto in banchetto, spostandosi in una scenografia che si sviluppa tra la sala e il foyer del Teatro Franco Parenti i giovani spettatori incontrano il fornaio e sua moglie che nel pane appena infornato hanno riversato il loro amore, la lattaia che offre il primo alimento di ogni uomo, il mercante che vende acqua con parsimonia, narrandone la spiritualità e le virtù; gli ortolani che insieme alle verdure narrano la fatica del lavoro della terra e altri fino ad arrivare al banchetto di un inventore dove bisogna credere in ciò che si vede, perché con la fiducia si può cambiare mondo.

“Al mercato” si sviluppa con leggerezza in vari luoghi deputati per raccontare con bravi attori quali Fiorenza Brogi, Bob Marchese, Alberto Mancioppi, Roberto Trifirò, l’estroso musicista Paolo Ciarchi, come la semplicità complessa e colta della natura e la forza dell’immaginario possano cambiare il mondo.

– Magda Poli, Corriere della Sera