liberamente tratto dal Trentesimo anno
di Ingeborg Bachmann
traduzione Magda Olivetti
un’idea e con Sonia Bergamasco
produzione Teatro Franco Parenti / Sonia Bergamasco
Sonia Bergamasco continua a raccogliere consensi tra televisione, cinema e teatro. L’abbiamo apprezzata nelle vesti di Anna Karenina e ne Il Ballo della Nemirowskij, con i quali ha sempre registrato tutto esaurito.
Oggi torna al Parenti per debuttare con il suo nuovo lavoro.
Il trentesimo anno, racconto culto della Bachmann, è la descrizione appassionante e avventurosa di un anno nella vita di un uomo che, giunto ai trent’anni, sente improvvisamente di non comprendere più il suo presente – nomi, cose, persone – e di dover riconquistare ogni cosa con una nuova consapevolezza. Il tempo del racconto si fa strada attraverso una lingua che vuole costantemente parlare al cuore e all’intelletto.
Dopo aver sbalordito con la precoce perfezione e felicità delle sue liriche, Ingeborg Bachmann sembrò ritrarsi dopo i trent’anni, in un suo nuovo regno della prosa, che proprio per la prima volta si manifesta nei racconti pubblicati nel 1961 con il titolo Il trentesimo anno. Ed è un mondo dove niente viene lasciato alla cornice dei suoi significati prestabiliti. Qui sui fatti, su tutti i fatti, si posa uno sguardo ardente e lucido, come se tutto ciò che esiste venisse messo alla prova di un’altra possibilità. Forse quella a cui Musil – maestro della Bachmann – alludeva chiamandola «l’altro stato».