Archivio / Teatro

Le variazioni Goldberg

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Le variazioni Goldberg

Per la prima volta in Italia il testo-shock di Tabori che Ingmar Bergman diresse nel 1994.

L’idea di partenza dice già molto: a Gerusalemme, un gruppo di teatranti dell’era post-atomica mette in scena la Bibbia. O meglio, ci prova, incarnando ostinatamente il comandamento di Beckett “fallire ancora, fallire sempre, fallire meglio”.
La drammaturgia di Tabori – come sempre debitrice a Brecht, con un gusto spiccato per l’aforisma e il Wits ebraico – si fa carico qui di risalire alle origini dell’identità religiosa e morale dell’Occidente e di tradurre per la scena i rischi e i paradossi del “prendere alla lettera” il testo sacro e del servirsene come terreno di scontro ideologico. Con un taglio umoristico, feroce e spregiudicato, Tabori illumina contraddizioni millenarie che regolano i rapporti dell’uomo con le religioni, il suo rifiuto e il suo bisogno della fede e le vie per sfuggirle “interpretandola”: il risultato è un divertissement svelto e pirotecnico, colto e pop, scorretto politicamente almeno tanto quanto demistificante. Non teme di affrontare ferite aperte dell’oggi quali l’antisemitismo, la guerra di religione, il neonazismo, frequentando senza scrupoli i generi della farsa, della tragedia, del cabaret, dell’apologo, reinventando un “teatro della crudeltà” in salsa yiddish.

 

INCONTRO
Domenica 6 novembre | h 18.00
Tra Vienna e Gerusalemme.
Bibbia e teatro nelle Variazioni Goldberg
Conversazione con Marco Castellari, Laura Forti, Luca Micheletti
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