di Henrik Ibsen
traduzione, adattamento e regia di Andrée Ruth Shammah
con Filippo Timi
Marina Rocco nel ruolo di Nora
e con la partecipazione di Mariella Valentini
e con Andrea Soffiantini, Marco De Bella, Angelica Gavinelli, Paola Senatore
spazio scenico Gian Maurizio Fercioni
elementi scenici Barbara Petrecca
costumi Fabio Zambernardi in collaborazione con Lawrence Steele
luci Gigi Saccomandi
musiche Michele Tadini
produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana
Roberto Mussapi - l’Avvenire
Maria Grazia Gregori - l’Unità
Persinsala.it
Scritto da Ibsen nel 1879, Casa di bambola è sempre stato identificato come il manifesto dei diritti delle donne e del loro ruolo nella società.
La regia penetra negli strati dell’ affascinante universo di questa casa, per esplorare la profonda crisi di identità del “maschile” distanziandosi dalle facili interpretazioni che hanno spesso accompagnato il testo e il personaggio di Nora, la sua protagonista. Nora gioca a fare la bambola per imprigionare il marito nel suo ruolo di maschio, fino a quando si stufa e cambia radicalmente, facendolo precipitare in una profonda crisi.
È proprio questo il momento in cui si condensa l’attenzione di Andrée Ruth Shammah, che da regista donna, posa il suo sguardo non sulla donna che si ribella, bensì sulla solitudine dei personaggi maschili del testo, tutti interpretati dall’estro espressivo di Filippo Timi. Accanto all’attore umbro, nel ruolo di Nora, per la terza volta protagonista in uno spettacolo di Andrée Shammah, Marina Rocco.
– DALLA RASSEGNA STAMPA –