Archivio / Teatro

Come sposare un miliardario

Ovvero il capitalismo spiegato da una donna…

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Come sposare un miliardario

Ovvero il capitalismo spiegato da una donna…

"Il mio miliardario dice che la crisi in Grecia è stata una sua idea... hanno fatto una scommessa tra amici al bar mentre erano a Davos... ormai solo i poveri scommetono al totocalcio."

Durante il suo addio al nubilato Giorgia Sinicorni tesse le lodi di chi è riuscito ad accumulare così tante ricchezze da superare da solo il pil dei paesi poveri del mondo.
L’entusiasmo di avere “accalappiato quello giusto” si mischia all’ironia e diventa una riflessione tagliente sulla mondializzazione e sui valori dei nuovi padroni del mondo.
Una donna vestita da sposa entra in scena e si rivolge al pubblico “c’è qualche miliardario questa sera in sala?” “uff… ancora una sala di poveri!” “ va beh, pazienza, siamo poveri ma siamo felici!” .
Inizia così un One Woman show di un’ora e un quarto in cui la protagonista racconta che sta per coronare il suo sogno, sposare un miliardario, mentre dispensa consigli su come si fa ad accalappiare un rappresentante di questa specie rarissima.
Mentre suggerisce alle giovani in sala di imparare a memoria la lista di FORBES, in cui sono elencati i 2208 fortunati che detengono il 50% della ricchezza mondiale, elogia le capacità imprenditoriali di uomini che hanno passato la loro vita a rubare ai poveri per dare ai ricchi, quindi a se stessi.
Ne esce uno spettacolo tagliente, ironico, divertente e leggero allo stesso tempo, che fa riflettere sui paradossi della nostra società. La giovane sposa, preparata come un professore di economia, fa luce sulle verità del nostro sistema economico e sociale con la leggerezza di una Marilyn contemporanea.

Non sapete chi è Warren Buffet? Meno male che ci sono io a dirvi chi sono i buoni partiti! Sennò sareste tutte li a sposarvi per amore!

Audrey Vernon

Lo spettacolo in Francia ha avuto un successo straordinario, il testo scritto dall’autrice e interprete è stato pubblicato in Italia da Rizzoli, è tradotto anche in tedesco, in inglese e in coreano (in Corea attualmente è in produzione la versione teatrale). Un estratto dello spettacolo è stato anche usato da Audrey per partecipare ad un TED talk.
Nata a Marsiglia, vive e lavora a Parigi. Dopo una formazione al Conservatorie National d’art Dramatique e dopo un inizio di carriera passata tra teatro cinema e televisione, dal 2005 scrive i suoi spettacoli sempre caratterizzati da uno sguardo ironico e tagliente sulla realtà.
Nel 2009 nasce Comment épouser un milliardaire che la porterà in toruneé per tutta la Francia e la consacrerà come umorista “engagée”, attenta ai temi della società, senza rinunciare però al suo personale tocco femminile.
Attualmente gira la Francia con altri tre spettacoli di cui è autrice ed interprete e tiene una rubrica fissa alla radio nazionale France Inter.
Audrey fa del suo essere donna una qualità che le consente di parlare di cose molto serie con profondità, intelligenza e ironia, senza mai diventare pedante. Questo è il segreto dei suoi spettacoli, che non vogliono essere di nicchia, ma al contrario hanno l’ambizione di portare temi scomodi all’attenzione di un vasto pubblico grazie al linguaggio della commedia.

Giorgia Sinicorni

Nata a Milano si forma come attrice dall’età di 16 anni, prima con Claudia Negrin e poi a Bologna. La sua carriera inizia in teatro con Carlo Giuffré e Gabriele Lavia e continua poi tra teatro cinema e televisione portandola a lavorare tra gli altri con Pupi Avati, Gabriele Muccino, Gianluca Tavarelli, Masbedo.
In questo momento vive a Parigi, dove fa parte del cast fisso della serie di fantascienza internazionale “Missions”. È proprio a Parigi che ha conosciuto e ha iniziato a collaborare con Audrey Vernon, con l’intenzione di adattare e tradurre lo spettacolo Comment épouser un milliardaire per portarlo in Italia.

Audrey Vernon non ha paura di leggere le notizie e cercare la fessura, la contraddizione, il momento in cui tutto appare surreale e solo una risata può smontare la realtà. «Sono temi così tristi che bisogna per forza riderne, restare positivi. La risata libera l’energia. E poi la verità è che la realtà è quasi sempre comica».
Cristina De Stefano – Elle