Archivio / Teatro

Ferdinando

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Ferdinando

Ferdinando è il testo forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986.

Immersa in un’atmosfera fiabesca, arricchita dai giochi di luci e ombre che creano una dimensione quasi onirica, quella di Nadia Baldi è una rielaborazione densa di significato.

Donna Clotilde (Gea Martire), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, Gesualda (Chiara Baffi), che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino (Fulvio Cauteruccio), un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando (Francesco Roccasecca), un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.

Un palco vestito di arte, di intenzioni e della giusta dimensione nella quale l’opera di Ruccello, è rivissuta, in una dinamica di teatro fatto così bene, che quasi commuove.
Simona Stammelluti