Archivio / Teatro

Giocando con Orlando – Assolo

Tracce, memorie, letture da Orlando furioso di Ludovico Ariosto secondo Marco Baliani

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Giocando con Orlando – Assolo

Tracce, memorie, letture da Orlando furioso di Ludovico Ariosto secondo Marco Baliani

Trasferire Orlando furioso in una figura teatrale è impresa degna di cavalieri erranti, anzi narranti.  Stefano Accorsi veste i panni del cavaliere e si cimenta con l’opera di Ariosto e il tema oneroso dell’amore e delle sue declinazioni.

In una scena dominata dalla sola presenza dei colossali cavalli di Mimmo Paladino, l’attore scorrazza in rima tra feroci saraceni, ippogrifi alati, giovani donzelle e paladini cristiani, alternando alle ottave originali  quelle un po’ più prosaiche di Baliani.

Nel poema cinquecentesco donne, cavalieri, armi, e soprattutto l’ amore: l’amore perso, sfortunato, vincente, doloroso, sofferente, sacrificale, gioioso e di certo anche furioso.

Giocando con Orlando – Assolo è un’inedita ballata in rime ariostesche per il palcoscenico, da condursi corpo a corpo, rima dopo rima.

Accorsi è il mattatore che, con il fluire sicuro della parola, riesce a dipanare i fili complessi del narrare ariostesco, rendendolo accessibile anche a un pubblico non esperto, riportandolo a un presente in cui la vita dell'individuo è ancora, in sostanza, un vagare disordinato, in una selva, alla ricerca di qualcosa che non si può avere.
Carolina Pernigo – CriticaLetteraria.org