con Lino Musella e Marco Vidino (cordofoni e percussioni)
regia Lino Musella
produzione Elledieffe, in collaborazione con Le vie dei Festival
I sonetti di Shakespeare traditi e tradotti in napoletano, trasformati in un’intensa e vibrante recita dei sentimenti, che conferma il talento di Lino Musella e lo consacra tra i migliori attori della sua generazione.
Musella abbandona temporaneamente i truci re di Who is the king (progetto realizzato dal trio Musella – Mazzarelli – Baracco al Teatro Franco Parenti) per riscoprire un altro Bardo quello dei Shakespeare’s Sonnets, reinterpretati dal poeta napoletano Dario Jacobelli, recentemente e prematuramente, scomparso.
L’attore col fare leggero di un poetico “Pulcinella” si cala nei panni odierni di ganzo, anziano, funambolo. Racconta l’amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua brutale, spergiura, violenta ma anche dolce, viscerale e coraggiosa.
Nelle parole di Jacobelli – poeta inusuale, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca e gli Almamegretta – la «darklady» più misteriosa della letteratura universale, quella a cui sono destinati gli ultimi 28 componimenti della raccolta del Bardo, diventa “una mala femmina al cui cospetto un guappo innamorato perde la ragione” e il delirio della passione “smania ’e morte”; un’esperienza di annichilimento, perdita, alienazione.