Archivio / Teatro

Memorie di Adriana

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Memorie di Adriana

La Asti è bravissima in questa sua particolare serata d'onore che Shammah ha reso preziosa, svelando come il teatro sia un vero luogo di libertà.
Magda Poli - Corriere della Sera
La Asti è un diamante che nemmeno i suoi anni riescono a scalfire. E la cosa più importante (ed emozionante) sta nel fatto che nello spettacolo ─ dopo la classe, dopo lo stile, dopo la tecnica, dopo la verve interpretativa ─ arriva il coraggio della donna.
controscena.net
... Si prende deliziosamente e autorevolmente gioco di sé, e si racconta da fuori, Adriana Asti alle prese con Memorie di Adriana, adattamento del suo libro Ricordare e dimenticare, parabola di una artista delicata ma iconoclasta, tortuosa ma nuda, cui la regista Andrée Ruth Shammah ha dato il senso di uno spettacolo eccentrico, storico. Fa finta di sostituire il monstre originario, e appoggiandosi a una colonna della scenografia di Fercioni, la Signora si presenta come amica dell’attrice beniamina del pubblico, e cita compagni storici come la Pagnani, la Brignone o Benassi, interpreta canzoni, si offre senza veli in immagini osè del cinema o di un Pinter discusso, rende omaggi a Visconti, a Ginzburg, Morante, Bertolucci, Wilson, e chiude in vera bellezza.
Rodolfo di Giammarco – la Repubblica

Fantasie, pensieri, racconti prendono vita, mescolandosi al teatro.

A raccontare non sono solo gli episodi di una lunga carriera, le ansie del palcoscenico, gli incontri con i più grandi registi di teatro e di cinema, i travestimenti e le nudità, la leggerezza e la follia. A raccontare è il meccanismo stesso dello spettacolo, la scelta di apparire senza rivelarsi, di guardarsi da fuori con distacco, riversando su quell’altra se stessa ironia e rabbia, irritazione e tenerezza.

 

A tutto il pubblico in sala pare di aver avuto il privilegio di una sincera confidenza con chi è inarrivabile e lontano, di aver sorriso davanti a quell’ego birichino e anticonformista che tanta traccia ha lasciato nel linguaggio espressivo del nostro fare teatro. L’essenza più vera del teatro, esserci non solo come spettatore ma sentirti parte di un flusso vivo. Imperdibile!
Famiglia Cristiana
Si intitola Memorie di Adriana nato da una intuizione della regista Andrée Ruth Shammah. Ma forse è un'invenzione autonoma, un fatto artistico, un andare a zig zag fra gli eventi sorprendenti e il citare senza rancore. E ancora, ascoltando le loro voci e il loro accento nordico, si può credere che queste due donne di talento, l'attrice e la sua regista, che dirige il Teatro Franco Parenti, più o meno consapevolmente si facciano carico di riequilibrare un versante lombardo e padano del nostro teatro, indebolito dalla scomparsa di Giorgio Strehler.
Maurizio Giammusso – Huffpost
È l'essenza più vera del teatro, esserci non solo come spettatore ma sentirti parte di un flusso vivo. Imperdibile!
Daniele Stefanoni - dramma.it

Adriana Asti - Biografia

Nel corso della sua carriera teatrale è stata diretta, tra gli altri, da Strehler, Visconti, Ronconi, Harold Pinter, Susan Sontag, Alfredo Arias interpretando con riconosciuta maestria grandi personaggi del teatro classico e moderno. Ha ispirato autori come la Ginzburg, Siciliano, Patroni Griffi, Cesare Musatti e Franca Valeri, che hanno creato per lei indimenticabili protagoniste per le nostre scene. Da molti anni recita anche in lingua francese ed è riuscita a far conoscere, con grande successo, alcune delle sue eroine, sui palcoscenici di Parigi. Ha scritto due commedie, Caro Professore e Alcool, rappresentate per più di 200 repliche, e due romanzi pubblicati in Francia, Rue Ferou e Se souvenir et oublier. Quest’ultimo pubblicato anche in Italia da Edizioni Portaparole con il titolo Ricordare e dimenticare. Ha partecipato a oltre 60 film diretta, tra gli altri, da Visconti, De Sica, Pasolini, Bertolucci, Bolognini, Brass, Giordana, Techiné e Bunuel. Stramilano, nostalgia in musica della sua città, e Ja das Meer ist blau, poemi e canzoni di Brecht e Weill, spettacoli da lei ideati, la vedono nella sua nuova veste di cantante. Per le sue interpretazioni ha ottenuto il Premio Ennio Flaiano, tre Maschere d’oro, quattro Nastri d’argento, il David di Donatello, la Grolla d’oro, il Premio De Sica e il Ciak d’oro. Dal 2004 è Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Nel 2009 Robert Wilson l’ha diretta in Giorni Felici di Samuel Beckett. Nel 2011 è stata insignita del titolo di Chevalier dans l’Ordre des Arts et de Lettres. Nel 2013 è stata la protagonista de La voce umana /Il bell’indifferente di Jean Cocteau diretta da Benoit Jacquot. Nel 2014 è stata Alice in Danza macabra di August Strindberg per la regia di Luca Ronconi, spettacolo con il quale è stata in tournée nazionale e internazionale fino al 2016.