Archivio / Teatro

Qohélet

Colui che prende la parola

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Qohélet

Colui che prende la parola

Qohélet è un testo da ascoltare o da leggere almeno una volta nella vita.

E ad ascoltarlo con attenzione ce lo si porta poi dietro per sempre. La voce di Elia Schilton, accompagnata da musica e danza, racconta il mondo, l’essere umano, la sua fragilità, la disperazione, la gioia, il rapporto con il presente e con l’infinito. E in tempi in cui sembrano ritornare le oscurità di ieri, una riflessione sull’uomo è ancora più necessaria.

Nel 1912 George A. Barton scriveva, Chiunque si accosti al Qohélet non può rinunciarvi né ignorarlo, e non gli occorre, eccetto qualche buon dizionario, altro; la sua completezza ammirevole è unica.

In scena le pagine acuminate e illuminanti della versione di Guido Ceronetti, intellettuale, scrittore, giornalista, uomo di teatro e studioso che dal 1955, ha continuato instancabilmente a confrontarsi con il «tumulto verbale» e la «disperata lucidità» di questo «libro assoluto», di questo grande «poema ebraico». Grazie a lui la parola risuona nelle nostre orecchie in tutta la sua imperiosa, dolorosa violenza.