a cura di Moreno Gentili e Aimara Garlaschelli
intervengono
Laura Boella, professore ordinario di Filosofia Morale presso l’Università degli Studi di Milano
Alessandro Grassani, fotoreporter e Sony Global Imaging Ambassador
Lila Lisi, singer-writer
Marco Massa, musicista e cantautore
letture a cura di Domenico Cicchetti, Danilo Da Rodda, Elvira Poscio
dal libro di Laura Boella, Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo, Milano, Mimesis 2013.
In base alla dichiarazione dell’ONU, diritti umani e diritti di cittadinanza sono complementari e non possono esistere l’uno senza l’altro; nella loro applicazione essi risultano in conflitto, perché se i diritti umani sanciscono che tutti gli uomini sono uguali, sono nati liberi e che quindi nel nostro paese possono venire tutti quanti, i diritti di cittadinanza stabiliscono che soltanto coloro che decidiamo noi, che sono adatti a essere cittadini come noi, possono entrare. Allo stato attuale delle cose, si è creato così un muro fra i due concetti.
Laura Boella entrerà in questa frattura portando il suo contributo di filosofa morale e ricorderà la figura di Agnes Heller, teorica della critica radicale ad ogni totalitarismo, recentemente scomparsa a novant’anni.
Alessandro Grassani ha iniziato il progetto di documentazione, A Wall In Between, al confine tra Messico e Stati Uniti nel 2016. Ci sono molte ragioni per cui la proposta del muro di Trump è insostenibile e non «funzionerà»; Grassani ha assistito alla disperazione e alla determinazione di chi è costretto a fuggire per raggiungere la promessa di una nuova terra. «Queste persone sono disposte a rischiare tutto per cercare di lasciare un futuro ai propri figli e alla propria famiglia», afferma. «Non c’è nulla che possa fermarli. Troveranno un modo per attraversare il muro; se non via terra, quindi via mare. Troveranno un modo per andare dall’altra parte.»
* Elisabeth Vallet, Borders, Fences and Walls: State of Insecurity?, Farnham, UK, Ashgate Publishing, 2014. Docente presso l’università di Montreal, ha compiuto uno studio approfondito sulla proliferazione dei muri nel mondo affermando che ad oggi esisterebbero oltre 40mila km di muri e barriere nel mondo, letteralmente la circonferenza del globo terrestre. Lo studio della Vallet presenta una fotografia della geografia del mondo in conflitto con le teorie dell’era globale, dai muri fra diversi Stati per contenere i flussi migratori, a recinzioni interne alle città per separare ricchezza e povertà alle barriere che sono ogni anno teatro di violenze fra Paesi.
Laura Boella, ha insegnato presso le Università di Pisa e di Milano. Dagli studi sul marxismo critico degli anni settanta, con importanti lavori su Lukács, è passata, attraverso impegnative monografie su Ernst Bloch e Georg Simmel, allo studio del pensiero femminile del Novecento, in particolare di Hannah Arendt. In questo ambito di riflessione, ha sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive e dei sentimenti di simpatia, empatia e compassione. Tra i numerosi lavori di traduzione e cura di testi, oltre a quelli di Hannah Arendt, significativi sono quelli che hanno contribuito all’introduzione in Italia del pensiero della “Scuola di Budapest” e, in particolare, di Ágnes Heller. Ha curato l’edizione italiana dei principali scritti di Ernst Bloch degli anni Trenta (Tracce, Milano, Coliseum, 1989; poi Garzanti, Milano, 2006; Eredità di questo tempo, Milano, Il Saggiatore, 1992; poi Mimesis 2015) e introdotto alcune opere di Max Scheler, Simone Weil e Jeanne Hersch.
Alessandro Grassani, ha raccontato grandi eventi internazionali come i funerali di Yasser Arafat, lo sgombero dei Coloni israeliani dalla Striscia di Gaza, il terremoto che distrusse la città di Bam in Iran, l’operazione militare israeliana “Summer Rain”. Con il tempo la sua attenzione si è spostata verso una fotografia di approfondimento e indagine su importanti tematiche sociali che l’hanno portato a viaggiare in oltre 40 Paesi; collabora, tra gli altri, con The New York Times, TIME, CNN e organizzazioni come le Nazioni Unite, Doctors of the World, International Organization for Migration e UNOPS. I suoi lavori sono stati esposti in festival e musei a livello internazionale come al Palazzo delle Nazione Unite, Museo de la Porte Dorèe a Parigi, International center for Climate Governance, Royal Geographic Society e Sommerset House di Londra, Visa Pour l’Image a Perpignan e Les Recontres d’Arles. E’ stato premiato, tra gli altri, per due volte ai Sony World Photography Awards, Days Japan International Awards, Luis Valtuena Humanitarian Photography Award, Premio Marco Luchetta e Premio Amilcare Ponchielli. Alessandro è un Sony Global Imaging Ambassador e docente di fotografia documentaria all’Accademia John Kaverdash di Milano.
Lila Lisi, da quando aveva sedici anni usa la chitarra e la voce per raccontare storie a chi vuole fermarsi nell’ascolto. I suoi testi abbracciano il tema dell’identità e l’amore per ciò che ci rende umani. La performance è un’esplorazione attraverso la musica nei luoghi dell’empatia, capace di superare i muri individuali e di raggiungere la parte più profonda delle persone, rivolgendosi alle loro emozioni.Per un momento,l’utopia di un campo aperto, dove il dialogo possa crescere, è una realtà abitabile che non conosce confini.
Marco Massa, si definisce un artigiano della canzone. Ispirandosi ad artisti come Jan Bang, Brian Eno e Jon Hassel, haspostato l’alternative-music con la canzone d’autore, una commistione tra sonorità elettroniche ed acustiche in un equilibrio elegante e sofisticato,in un gioco articolato tra suoni e parole, per provare e sperimentare un linguaggio nuovo, dove gli incontri, quelli che fanno la differenza, hanno saputo tradurre il sogno in realtà.