Archivio / Teatro

Blume

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Blume

Blume, bocciolo in tedesco, è lo spettacolo finale del progetto In verdis, iniziato nel 2016 e curato da Barbara Altissimo, in collaborazione con Outsider Onlus e altre numerose cooperative e associazioni del territorio.

Il lavoro ha coinvolto gruppi di giovani provenienti da vissuti sociali e culturali molto diversi, includendo varie situazioni di emarginazione.

Il progetto è stato incentrato sulla parola diversità come aspetto caratterizzante, non ghettizzante ma inteso come valore aggiunto e termine di confronto e di scambio. Tredici ragazzi under 25 sono i protagonisti dello spettacolo che ha debuttato con successo nel marzo 2019 a Torino, nato dal contatto e dall’ascolto di umanità diverse arrivate al riconoscimento reciproco grazie al teatro, alla danza, al canto e alla musica. Ciascuno di loro ha donato un pezzo della propria storia, ciascuno ha lasciato in dono una propria fragilità.

Il progetto è iniziato tre anni fa quando mi è stato proposto un laboratorio teatrale con un gruppo di giovani disabili. Dopo una lunga riflessione ho poi scelto di lavorare trasversalmente, la diversità come valore aggiunto e l’inclusione come obiettivo finale. Tredici ragazzi, dai 14 ai 25 anni, provenienti da realtà diverse: italiani, stranieri, down, autistici, normodotati, adolescenti con alle spalle storie di bullismo e depressioni, rom, ragazzi vittime di violenze o in recupero dopo un periodo di detenzione, ragazzi con disabilità fisica e mentale… Abbiamo camminato insieme. Abbiamo cercato di capire se poteva esserci un modo di convivere e far agire insieme anime e realtà così diverse. Senza buonismo, senza retorica. Non c’era una risposta scontata. Consapevoli delle nostre diffidenze reciproche. Siamo inciampati in pregiudizi, stereotipi, fastidi ma non abbiamo mai abbassato lo sguardo, abbiamo voluto guardarli in faccia, gli abbiamo dato un nome e lo abbiamo raccontato. Annusandoci a vicenda, proprio come i cani, abbiamo imparato a conoscerci e tutto improvvisamente si è sciolto. Ciascun ragazzo ha donato un pezzo della propria storia, ciascuno ha lasciato in dono una propria fragilità. E tutti insieme ci hanno ricordato cosa significa essere giovane. – Barbara Altissimo, direttrice artistica di LiberamenteUnico.

Quei tredici ragazzi che con sapienza estetica e pazienza registica Barbara Altissimo organizza in scena ed a cui, in un certo senso, affida e dona il suo spettacolo, ci ricordano questi limiti, ce li fanno propriamente vedere, e raccontando a noi le loro storie personali, le trasfigurano nelle storie che percorrono e guidano la scoperta che ognuno di noi tenta su se stesso.
Maria Dolores Pesce - Dramma.it

LiberamenteUnico nasce nel 1998 come gruppo “visionario” da un’idea di Barbara Altissimo e si costituisce come associazione nel 2002. Centro di formazione e ricerca, rimane in continua evoluzione e mutamento. L’attività si struttura su diversi fronti: produzione, formazione e ricerca intesa come contenitore di idee e progetti creativi che ne diversificano l’attività. Un’associazione culturale che propone un modo di essere e di formare rispettoso dell’individuo e della sua unicità, per sviluppare l’autenticità di ogni singolo essere umano. L’esigenza è di indagare il pianeta umano, per un teatro che muove dagli impulsi che maggiormente hanno bisogno di raccontarsi utilizzando e affrontando linguaggi espressivi diversi ma in cui il corpo ed il movimento, per la qualità di verità, sono i veri protagonisti. Il tema del sociale viene affrontato dal punto di vista del singolo; osservare ed indagare il microcosmo, il movimento interiore, il piccolo e semplice quotidiano, che racchiude una drammaticità ed una poesia in cui non possiamo non riconoscerci. Quel mondo privato e intimo che accade spesso semplicemente a nostra insaputa e che determina la nostra realtà…

Barbara Altissimo studia danza classica e contemporanea (Graham, Limon, Tip-tap, tecnica Duncan) in Italia, negli Stati Uniti, in Francia e in Germania. Approfondisce in un secondo tempo l’aspetto terapeutico dell’uso corretto del corpo (Pilates, Feldenkrais, Bioenergetica, Movimento-terapia), studia e approfondisce l’uso della voce come strumento espressivo. Si diploma in Musical Theatre all’A.M.D.A. di New York. E naturopata, master in Bioenergetica, diplomata presso l’Istituto Riza Psicosomatica di Milano. Lavora in America e in Italia come performer, coreografa e regista (Teatro dell’Opera di Roma, Compagnia Valeria Moriconi, La Thea Theatre New York, Offenrich Company, Clemente Pernarella, Piccolo Teatro Regio, C.T.B., Aran Endemol per Canale 5, Carlo Boccadoro, Azio Corghi, Accademia Chigiana, Teatro Archivolto, Michael Nyman, Teatro Stabile Torino, Sistema Teatro Torino, Teatri Danzanti e Michele Brescia). Dopo l’esperienza statunitense lavora per un lungo periodo come assistente e coreografa per il Teatro di Dioniso di Valter Malosti e Michela Cescon. Dal 1996 alterna all’attività di produzione un’intensa attività didattica presso vari enti fra i quali il Centro Ricerca Teatrale Universitario/Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino, il corso di perfezionamento per attori del Teatro di Roma diretto da Luca Ronconi, il Festival di Portovenere, l’Università La Bovisa/Milano, Centro Ricerca per la danza Università di Torino. Intraprende negli ultimi anni un percorso di ricerca con particolare attenzione allo sviluppo e crescita delle potenzialità umane ed al corpo quale principale strumento espressivo e di indagine.