condotto da Mirko Locatelli
con la collaborazione di Giuditta Tarantelli
Sotto la guida del regista Mirko Locatelli, sarà possibile approfondire la delicata relazione che intercorre tra l’attore e chi lo dirige. Un viaggio che coinvolgerà il corpo, la memoria e l’istinto, in un processo di ricerca teso a sperimentare alcune tecniche non solo ereditate dai più famosi teorici del metodo, ma riconducibili ai risultati ottenuti negli ultimi trent’anni da un gruppo ristretto di registi nel mondo. Sarà un incontro con la messa in scena cinematografica e con il punto di vista del regista impegnato a rappresentare la vita stessa e presente dell’attore, in una lenta trasformazione del corpo fisico in corpo cinematografico: una metamorfosi che sovverte le regole di spazio e tempo e che consegna alla posterità immagini che divengono ripetibili all’infinito.
Partendo da testi inediti elaborati dalla sceneggiatrice Giuditta Tarantelli per un nuovo progetto, sotto la guida attenta di Mirko Locatelli, i partecipanti sperimentando sulla propria pelle differenti approcci recitativi, con l’obiettivo di circoscrivere la propria autonomia percettiva e d’azione in una precisa idea di rappresentazione. Un gruppo di auditori, aspiranti registi o studenti di teatro e cinema, assisterà al laboratorio e attraverso l’osservazione, potrà misurarsi con il processo creativo che fa emergere i contesti e i personaggi che di volta in volta gli attori e il regista saranno chiamati a sviluppare, esplorare e interpretare.
INFO
Mirko Locatelli
Il percorso cinematografico di Mirko Locatelli inizia nel 2002, dopo gli studi di Lettere all’Università degli Studi di Milano si occupa di comunicazione e con la casa di produzione Officina Film, che contribuisce a fondare, produce e dirige documentari creativi sull’infanzia e l’adolescenza. Nel 2008 dirige un gruppo di giovani attori non professionisti nel film Il primo giorno d’inverno, ottiene due nomination ai Ciak d’Oro e viene selezionato alla 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove presenta il film in anteprima mondiale. Dopo l’esordio veneziano, consolidato il sodalizio creativo iniziato nel 2002 con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli, è cofondatore della casa di produzione Strani Film. La sua carriera cinematografica prosegue con I corpi estranei, interpretato da Filippo Timi, presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, per il quale gli autori e l’attore ottengono la nomination al Globo d’Oro. Per il suo film Isabelle, una coproduzione Italia-Francia, dirige i due Premi César Ariane Ascaride e Robinson Stévenin e ottiene con Tarantelli il premio per la Miglior Sceneggiatura al Montreal World Film Festival, dove presenta il film in anteprima mondiale. Si divide tra Milano e Trieste e in parallelo all’attività di regista sviluppa quella di sceneggiatore, produttore e formatore, dedica parte del suo tempo all’approfondimento delle tecniche recitative e cura seminari di regia e laboratori di direzione dell’attore rivolti perlopiù a giovani attori e registi.