In occasione della Milano Art Week e di Miart, il Parenti District Art&Design ospita le opere di Yuval Avital, Italo Rota e quelle di Casa Testori che presenta il lavoro del duo bn+BRINANOVARA, degli scultori Alberto Gianfreda e Fabio Roncato.
Parenti Art &District e Casa Testori presentano al pubblico una nuova esposizione estemporanea, allestita nella sala dedicata a Giovanni Testori, scrittore, drammaturgo e critico d’arte all’origine delle rispettive storie… Si tratta di una sorta di spin off della mostra Curatela, allestita in queste settimane a Casa Testori a Novate Milanese. Un ponte culturale e artistico teso tra i due luoghi così legati fra loro e offerta ai visitatori del Parenti e dei Bagni Misteriosi, in questi giorni dedicati all’arte contemporanea.
Quella allestita a Novate, Curatela, è la mostra curata da Davide Dall’Ombra che lancia il progetto (Ri)cambio la visita, sostenuto dalla Fondazione di Comunità Milano, con il patrocino del Consiglio Regionale della Lombardia. Un’esposizione che vede al fianco di tre grandi maestri del ’900, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis ed Ennio Morlotti, proprio i tre giovani artisti contemporanei bn+BRINANOVARA, Alberto Gianfreda e Fabio Roncato, presentati in queste sale.
Ad essere indagato è il ruolo del critico e del curatore, raccontando i diversi approcci nel rapporto con l’artista, adottati per dar spazio e parola alla sua opera, interrogandosi su come esporla e/o raccontarla ma anche collaborando alla definizione del processo artistico che la genera. S’intesse così il filo conduttore tra i sei artisti presentati che dà il titolo alla mostra, la CURATELA, appunto, squadernando i mezzi del passato e del presente, capaci di innescare un processo di crescita e comprensione dell’opera d’arte che giovi all’artista e al pubblico. Il percorso di questa mostra, nei vecchi spogliatoi della Piscina Caimi, è incentrato sui lavori dei tre giovani artisti e prende avvio dalla ricerca intrapresa nella mostra novatese, proponendo però opere nuove e inedite.
bn+BRINANOVARA
No place to hide, Il mito di Osiride e Die kunstderfuge, 2021
oil, acrylic, coloured pencil on linen
Il duo artistico bn+BRINANOVARA esplora la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello. Il lavoro di decostruzione del sistema compositivo come un linguaggio – a discapito degli aspetti iconografici – traduce la “struttura spaziale” in struttura “pittorica”, sostituendosi alla prospettiva. La loro opera ha un duplice valore: è sia un nuovo codice di “accesso” per l’immagine storica, sia un’immagine autonoma, con una nuova identità unitaria e contemporanea. L’ambito mediale rimane invariato ma l’immagine è forzata, ripetuta – sempre la stessa – più volte. Gli artisti deformano la struttura, forzano i limiti, fanno collassare gli equilibri, ridefiniscono le gerarchie, fino a rivelare nuove condizioni di esistenza per l’immagine che così riaccade.
***
Alberto Gianfreda
Effimera, 2021
vaso in ceramica cinese smaltata, catena in alluminio colle epossidiche
Alberto Gianfreda affronta il tema della distruzione in favore di un processo di ricongiungimento del frammento per generare una nuova bellezza e unità.Un grande vaso cinese di produzione industriale decorato con soggetti figurativi e floreali è distrutto a martellate e i frammenti sono ricostruiti su una rete metallica. Il supporto è mobile e conferisce alla scultura la possibilità di trasformarsi nello spazio. Effimera, ispirata ai grandi tondi rinascimentali ceramici, continua la tradizione secolare italiana della ceramica da Andrea e Giovanni Della Robbia a Benedetto Buglioni, da Cantagalli a Ginori. Partendo però da un oggetto di origine cinese la scultura vuole anche essere un’occasione di riflessione sui rapporti tra Italia e Cina. Le relazioni tra i frammenti infatti sono vincolate ma instabili pur definendosi nella forma perfetta del cerchio.
***
Fabio Roncato (1982)
Landscape, 2021
Vernice e schiuma poliuretanica
Fabio Roncato porta in mostra l’ultimo esito della sua ricerca, che si esprime da anni nel rapporto inesausto di partecipazione con la natura. In Landscape torna la centralità del processo artistico, che ha richiesto un susseguirsi di sperimentazioni e tentativi, articolandosi in diverse azioni complementari, perché “la superficie è la parte più esterna delle cose, che ci rivela la reazione di contatto tra la materia”. I blocchi di terra vengono colorati in superficie con una vernice spray e adagiati sul pavimento generando i movimenti dell’assestamento impostogli dalla morfologia e dalla gravità. La vernice non può seguire puntualmente la terra e, inevitabilmente, asciugando, si contrae, sposta e crepa, registrandone, di fatto, il movimento. Interviene a questo punto un secondo materiale sintetico, la schiuma poliuretanica che, spruzzata sulla vernice, vi aderisce perfettamente, fissandone la forma. Irrobustita dalla schiuma, a sua volta armata da una fine rete metallica, la pellicola di vernice che ha registrato il movimento della terra è fissata per sempre e può essere liberata dalla terra stessa, grazie ad un processo d’immersione in grandi vasche d’acqua.
Sala Testori
Mikvé / Installazione site specific composta da 15 sculture sonore
di Yuval Avital
Yuval Avital presenta un’installazione site-specific in dialogo con la Sala Mosaico, proponendo quindici sculture sonore che appartengono a due serie significative dell’artista.Al centro dell’ambiente in cui le porte comunicantidella navata centrale sono per Avital “Un richiamo casuale e meraviglioso alle Porte dell’anima”, è posizionata la scultura sonora Cuore di Etna (2021), recentemente presentata in una versione inedita nella sua grande mostra personale E T E R E, presso la galleria Building. Un cubo minimalista ed essenziale di acciaio corten che svela il canto infrasonico delle viscere del vulcano siciliano: un’opera da toccare, abbracciare, oltre che da ascoltare e contemplare. L’installazione delinea un centro ideale dello spazio espositivo, dividendo due gruppi di sette Maschere Sonore che si delineano come cori antifonici lungo le navate laterali della sala. Le Maschere Sonore (2019), sono state presentate per la prima volta nella cripta del Museo Marino Marini di Firenze nella mostra monografica e monotematica di Avital, reinterpretando in chiave del tutto nuova la figura dei Nephilìm: un popolo di umanoidi di natura ibrida, eroica e innaturale nati dall’unione tra gli angeli ribelli e le figlie degli uomini. Le sculture sonore si articolano in un complesso di voci e suoni, richiamando i cori celesti e inserendosi in una dimensione di ritualità laica.
Si ringrazia la Galleria Building che ha concesso le opere.
Sala Mosaico
Non è la voce che feconda lo spirito è l’orecchio di Italo Rota
Italo Rota presenta un modello di un suo progetto, esposto su una base di legno da lui disegnata.
Sala Testori