di Eugène Labiche
traduzione Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi
regia e adattamento Andrée Ruth Shammah
con Massimo Dapporto, Antonello Fassari,
Susanna Marcomeni
e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianchi
musiche Alessandro Nidi
scene Margherita Palli
costumi Nicoletta Ceccolini
luci Camilla Piccioni
sagome tratte dalle opere di Paolo Ventura
aiuto regista Benedetta Frigerio
assistente alla regia Diletta Ferruzzi
assistente allo spettacolo Lorenzo Ponte
assistente alle musiche Fabio Cherstich con contributi di Michele Tadini
assistente scenografa Francesca Guarnone
fondali Rinaldo Rinaldi
arredi Plinio il Giovane
pittore scenografo Santino Croci
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana
Con il suo nuovo spettacolo, Andrée Ruth Shammah torna alla drammaturgia francese scegliendo una commedia brillantemente costruita da un gigante come Eugène Labiche.
Due uomini si risvegliano nello stesso letto, con le mani sporche e le tasche piene di carbone. Non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente dopo aver lasciato una festa. Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte e, tra una serie di malintesi ed equivoci, si fa strada la possibilità che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio.
La regista affida il ruolo di questi due personaggi, profondamente diversi l’uno dall’altro – uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario – a due grandi interpreti come Massimo Dapporto e Antonello Fassari. Sulla scena, disegnata da Margherita Palli, anche una piccola orchestra – pianoforte, clarinetto e flauto – a eseguire le musiche originali di Alessandro Nidi.