Presentazione del libro
Auschwitz non finisce mai (Rizzoli)
di Gabriele Nissim
intervengono con l’autore Anna Foa, Massimo Recalcati, Francesco M. Cataluccio
introducono Andrée Ruth Shammah e Haim Baharier
La memoria di quell’orrore ha permesso di affrontare a viso aperto la battaglia contro l’antisemitismo. Alcuni ritengono che se venisse meno quella memoria si aprirebbe un nuovo spazio per la circolazione di idee mai del tutto sconfitte.
Eppure, come ci ricorda Gabriele Nissim, quel «salvagente cui aggrapparsi» per combattere il riaffiorare delle ideologie più barbare del Novecento «può diventare una pericolosa scorciatoia»: «invece di affrontare direttamente i pregiudizi contemporanei si usa lo scandalo del passato, che alla fine mette tutti d’accordo ma senza toccare le aporie del presente». Ecco allora che «il discorso per certi versi “sacro” sull’unicità della Shoah, espressione di un male assoluto che ha colpito soltanto gli ebrei in tutta la storia dell’umanità», rischia di alimentare una percezione sbagliata: una gerarchia dell’orrore che sembra sminuire o relativizzare le tragedie toccate a molti altri popoli nel corso della storia.
Considerando le riflessioni e gli interrogativi di figure fondamentali quali Primo Levi, Simone Veil, Hannah Arendt, Yehuda Bauer e Raphael Lemkin, questo libro ci guida a indagare il meccanismo che porta alle atrocità di massa. E ci ricorda che non esiste un male soprannaturale: l’orrore nasce da una precisa volontà e da decisioni concrete, che conducono gli uomini a sterminare altri uomini per interesse, pregiudizio o accecamento ideologico. Per prevenire nuovi genocidi occorre dunque un’alleanza fra tutti gli esseri umani, fondata su un comandamento morale che ispiri l’azione dei singoli Stati come di organismi sovranazionali: mai più, a nessuno.
Gabriele Nissim, saggista e scrittore, è fondatore e presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti, la onlus che si occupa della ricerca delle figure esemplari dei Giusti e della loro divulgazione, soprattutto tra i giovani. Nel 2003 ha promosso a Milano la costruzione del Giardino dei Giusti di tutto il mondo, e da allora numerosi Giardini sono sorti in tutta Europa e in Medio Oriente. Nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dalla città di Milano, per il suo impegno “costante per la prevenzione di nuovi crimini contro l’umanità, la creazione di Gariwo e la campagna che ha portato alla proclamazione della Giornata europea dei Giusti (6 marzo)” – istituita dal Parlamento Europeo nel 2012.
Gabriele Nissim è, con Gariwo, anche promotore della Giornata dei Giusti dell’umanità, approvata dal Parlamento italiano il 7 dicembre 2017, che recepisce la Giornata europea dei Giusti e la rende solennità civile nell’ordinamento italiano. È stato nominato Cavaliere di Madara, la massima onorificenza culturale bulgara, per la scoperta della figura di Dimitar Peshev. Ha vinto il premio “Ilaria Alpi” (con Emanuela Audisio) per il documentario Il giudice dei Giusti e ha ricevuto una menzione speciale dalla Regione Lombardia per l’impegno su questi temi. Ha ricevuto l’attestato di benemerenza dall’Ambasciata della Repubblica di Armenia per il suo impegno nella diffusione e nella memoria del genocidio armeno. Per Mondadori ha pubblicato Ebrei invisibili (con Gabriele Eschenazi); L’uomo che fermò Hitler; Il tribunale del bene; Una bambina contro Stalin; La bontà insensata e La lettera a Hitler. Nel 2018 ha pubblicato per le Edizioni Utet Il bene possibile. Nello stesso anno il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron lo nomina Cavaliere dell’Ordine Nazionale al Merito “per il lavoro sulla memoria e lo sviluppo delle relazioni tra i nostri due Paesi”. Nel 2020, è stato nominato Commendatore al merito della Repubblica d’Italia. Nel 2021 ha ricevuto un attestato di benemerenza dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Bulgaria per i suoi meriti nel creare e divulgare l’immagine positiva della Bulgaria. Il suo ultimo libro, Auschwitz non finisce mai, è stato pubblicato a marzo 2022 da Rizzoli.